Non si spengono le polemiche all’indomani della “ribellione” della Francia contro il vincolo del 3 per cento del rapporto deficit/Pil previsto dal Patto di Stabilità e Crescita europeo.
Il premier italiano oggi a Londra per incontrare il primo ministro britannico David Cameron non ha perso l’occasione di replicare alla cancelliera tedesca che aveva invitato i Paesi europei a “fare i compiti” sui conti pubblici. “Nessuno ha diritto di trattare gli altri Paesi come si trattano gli studenti”, ha detto Renzi. Poi ha aggiunto: “Noi rispettiamo il limiti che ci siamo dati del 3%, ma anche le decisioni di un paese libero e amico come la Francia. Noi rispettiamo la Francia e sto dalla parte di Hollande”.
Renzi, arrivato a Downing Street, dopo sei mesi esatti di distanza dal precedente incontro a Londra, è stato accolto da Cameron, e ha ribadito l’importanza dei rapporti con l’Italia, “caldi e calorosi”.
Il premier, salutando Cameron si è complimentato con il governo britannico, per il risultato del referendum scozzese: “Un fatto molto importante per l’Europa”, ha affermato. “Ho promesso ad aprile che sarei tornato per presentare i risultati delle riforme – ha detto Renzi – e questo è stato possibile grazie a Cameron”.
A fare eco a Renzi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio: “L’Italia ha fatto i compiti a casa generosamente” e “anche quest’anno avrà un avanzo primario positivo, superiore a tutti i Paesi tranne la Germania”. “Accetteremo il rigore – ha proseguito – ma sappiamo che l’austerity ha terminato il suo ciclo”.