Il prefetto di Napoli, Francesco Antonio Musolino, ha sospeso Antonio De Magistris da sindaco di Napoli. L’ex magistrato è stato condannato in primo grado a un anno e tre mesi per l’acquisizione illecita di tabulati telefonici nell’ambito dell’inchiesta “Why not”.
Secondo la legge Severino, De Magistris, deve lasciare la fascia tricolore ma il primo cittadino si è sempre opposto all’ipotesi. Una reazione che ha mobilitato sia il mondo politico, sia l’opinione pubblica con il “popolo arancione” sceso in piazza in favore di De Magistris. Anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha ribadito che “il prefetto di Napoli ha ricevuto la comunicazione del tribunale sul caso”.
L’Italia “è una democrazia malata”, dice il sindaco sospeso. “Io uso da tempo il termine giustizia e non legalità – spiega – perché nelle democrazie malate, e l’Italia è una democrazia malata, le persone che fanno il loro dovere non solo non vengono premiate ma sono anche cattivi magistrati”. Di questa “democrazia malata, intrisa di malaffare, che ha il cancro della mafia”, lo strumento è “la legalità formale”. La mafia per l’ex pm “ha lasciato la strategia delle bombe”, convertendola in “corruzione e legalità formale”. La partita dunque “è pesante”, e “c’è molta strada da fare per evitare che diventi regime” la democrazia malata”.
L’ex togato si è presentato in municipio all’alba nonostante la sospensione. “Siccome ho lo consapevolezza di aver fatto sempre il mio dovere non mi dimetto – ha detto alla stampa -. Ho ancora la consapevolezza, mi sento onesto fino al midollo, anche intellettualmente. Sono un uomo profondamente onesto e ho ancora la certezza che altri giudici, e quindi lo Stato, possano rimediare immediatamente a questo provvedimento rapidissimo del prefetto e del ministro dell’Interno”.
Intanto i sostenitori di De Magistris proseguono la mobilitazione. Via Facebook e Twitter il popolo arancione manifesta la vicinanza all’ex pm, con l’hashtag #sospendetecitutti. “La sospensione è totalmente ingiusta – si legge sulla pagina Facebook – non hanno sospeso solo De Magistris ma tutte le battaglie che lui ha intrapreso, sospendendo lui è stata sospesa la volontà della città di rinascere”.
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Certo è bello vedere un magistrato che si vanta di essere la quarta generazione di magistrati in famiglia, accusato e condannato di abuso nell'esercizio del suo mandato di magistrato per non avere rispettato una Legge (cui lui è preposto a OBBEDIRE, pagato in nome del popolo Italiano), dichiarare che i suoi colleghi dovrebbero dimettersi per quello che hanno fatto. Cosa diceva e dice di Berlusconi ? E di Mastella poi assolto? Ma lui è uscito prima e con il successo delle sue inquisizioni è divenuto Sindaco ....... mica fesso !