Nessuna violenza gratuita su Michele Ferrulli: i giudici della Corte d’Assise di Milano hanno depositato le motivazioni della sentenza che assolve i quattro poliziotti accusati di omicidio preterintenzionale. Michele Lucchetti, Roberto Stefano Piva, Sebastiano Cannizzo e Francesco Ercoli arrestarono Ferrulli il 30 giugno 2011 ma mentre lo ammanettavano l’uomo morì.
“Non vi fu alcuna gratuita violenza ai danni di Michele Ferrulli”, spiega il giudice Guido Piffer nelle motivazioni “In realtà non fu usato alcun corpo contundente, la condotta di percosse consistette nei soli tre colpi e sette colpi (dati in modo non particolarmente violento); tale condotta fu giustificata dalla necessità di vincere la resistenza di Ferrulli a farsi ammanettare; si mantenne entro i limiti imposti da tale necessità, rispettando altresì il principio di proporzione”.
I quattro agenti erano stati assolti lo scorso 3 luglio dalla Corte d’Assise di Milano: la Procura aveva chiesto 7 anni ma i giudici hanno deciso che “il fatto non sussiste”. Stando alla perizia medica, l’uomo quella sera aveva bevuto molto e soffrire di ipertensione: nelle fasi dell’arresto sarebbe stato colpito da “tempesta emotiva” che provocò l’arresto cardiaco.