Camera e Senato, riuniti in seduta comune, non riescono a uscire dal pantano dell’elezione dei giudici della Corte Costituzionale. Ed è quindi la quindicesima fumata nera. I partiti, ancora decisi a votare il tandem Bruno-Violante che però non riesce a mettere d’accordo maggioranza e opposizione.
Nessun candidato, infatti, ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Servirà una nuova votazione, la sedicesima, giovedì 2 ottobre alle 9.
I voti sono stati 766, il risultato è stato comunicato in aula dal presidente di turno Luigi Di Maio (M5s). Questi i tre nomi più votati: Luciano Violante ha preso 26 voti; Pietro Rescigno 22 e Donato Bruno 19. Ben 575 le schede bianche, un chiaro segno di stanchezza da parte dei parlamentari, che si ribellano in questo modo alla “prepotenza” di Pd e Forza Italia.
Il tandem Luciano Violante-Donato Bruno, secondo le ultime indiscrezioni dal Transatlantico, infatti, rischia di non essere più riproposto, per i veti incrociati e le divisioni interne ai Dem e al partito azzurro. Circolano sempre i nomi di Maurizio Paniz e Giovanni Guzzetta, ma in molti, tra le file forziste, scommettono che c’è un altro candidato, forse un outsider, che ha in mente solo Silvio Berlusconi e per ora resterà coperto. Almeno, fino a quando il Pd non darà segnali sul cambio di cavallo per Violante.
Deputati e senatori M5S, in segno di protesta, hanno deciso di scrivere sulla scheda la parola ‘onestà’ reclamando così la qualità che secondo i pentastellati devono avere i candidati aspiranti alla Corte Costituzionale. Nomi diversi, quindi, secondo i 5 stelle, da quelli proposti finora dagli altri partiti.