La commissione antitrust dell’Unione Europea ha pubblicato le lettere indirizzate a Irlanda e Lussemburgo, in cui vengono chieste maggiori informazioni relative ai regimi fiscali considerati agevolati che sono stati applicati ad Apple e a Fiat Finance & Trade (FFT): l’indiscrezione relative all’avvio delle indagini da parte dell’Ue era già stata lanciata dal Financial Times, e trova riscontro nei testi pubblicati oggi sul sito dell’antitrust europeo.
Per Bruxelles, le esenzioni previste nei regimi fiscali dei due Paesi “non rispettano il principio della libera concorrenza”, e sarebbero dunque da considerare “aiuti di Stato illegali” visto che all’Ue non risulta che “la misura possa essere compatibile con il mercato interno”, ricordando inoltre che “tutti gli aiuti illegali potranno essere oggetto di recupero”.
Il coinvolgimento di Apple nell’inchiesta riguarda nel dettaglio due accordi sottoscritti nel 1991 e nel 2007 con l’amministrazione fiscale irlandese, che avrebbero favorito il colosso informatico rispetto alle concorrenti.
L’accusa che riguarda FFT è invece relativa a un “accordo preliminare sui prezzi” con le autorità fiscali del Lussemburgo, che rappresenterebbero anche in questo caso un aiuto di Stato lesivo alla concorrenza: “Allo stadio attuale la Coanmmissione non dispone di alcun elemento che indichi che la misura potrebbe essere considerata compatibile con il mercato interno”.
Le autorità dei rispettivi Paesi avranno adesso un mese di tempo, da quando il provvedimento sarà pubblicato, per fornire elementi che provino la loro innocenza.