La moglie dell’ex deputato di Forza Italia, Chiara Rizzo, agli arresti domiciliari con l’accusa di avare favorito la latitanza del marito (condannato in via definitiva a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ed ora a Dubai) ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato. Lo hanno reso noto i legali della donna, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi.
Nell’inchiesta è coinvolto, tra gli altri, anche l’ex ministro Claudio Scajola, anche lui ai domiciliari. “Venerdì scorso, dopo avere eseguito alcune verifiche in cancelleria a Reggio Calabria – hanno sostenuto Candido e Biondi in una nota – abbiamo avuto un lungo colloquio difensivo a Messina con la Rizzo all’esito del quale abbiamo convenuto di presentare istanza di rito abbreviato. Detta istanza è stata inoltrata all’autorità giudiziaria competente, a mezzo pec, sabato 27/9 e questa mattina è stata depositata anche in cancelleria”.
“In conseguenza della nostra scelta, della quale spiegheremo le ragioni con successivo comunicato – concludono i legali – ovviamente la nostra cliente non si presenterà innanzi al Tribunale di Reggio Calabria alla già fissata udienza del 22 ottobre”, quando inizierà il processo con rito ordinario. Anche i difensori della segretaria di Scajola, Roberta Sacco, hanno presentato richiesta di rito abbreviato, al momento, è stata avanzata anche dai difensori di Roberta Sacco, segretaria di Scajola.