L’esplosione e le fiamme: inferno nella notte alla Raffineria Mediterranea di Milazzo, in provincia di Messina. ”L’emergenza è rientrata e le squadre antincendio operanti nella zona dove si trova il serbatoio 513 interessato dall’incidente hanno ultimato l’intervento di spegnimento utilizzando dello schiumogeno. Comprendo che è stata una notte particolarmente difficile per la popolazione che è stata svegliata dalle lingue di fuoco e non avendo immediata contezza della situazione ha iniziato ad allontanarsi da casa”. Così il sindaco di Milazzo,Carmelo Pino.
Sul posto tre squadre dei vigili del fuoco provenienti da Milazzo e Messina, oltre a quelle del servizio di sicurezza della Raffineria. Non è stato predisposto alcun piano di evacuazione della zona, anche se centinaia di famiglie che risiedono nella zona hanno preferito allontanarsi in auto per paura intasando le strade del comprensorio.
”Dopo pochi minuti però in pieno raccordo con la prefettura si è insediato al Municipio Centro operativo comunale – aggiunge il sindaco – che ha seguito tutte le fasi successive al verificarsi dell’incendio del serbatoio della raffineria. La popolazione è in possesso di un manuale per l’emergenza esterna che prevede nei casi di criticità la segnalazione dello stato d’allarme attraverso il suono di una sirena che fa scattare l’evacuazione della zona a rischio”.
”In questo caso – conclude – l’allarme non è scattato perché la prefettura, alla quale è ricondotta questa procedura ha ritenuto che non ci fossero i presupposti. Sin dall’inizio la situazione è stata fronteggiata col piano di emergenza interna alla Raffineria. Oltre ad essere in costante collegamento con il palazzo del governo di Messina, ho contattato anche l’Arpa per chiedere l’immediato invio a Milazzo delle apparecchiature per i controlli sulle emissioni. Adesso che la situazione di emergenza si è normalizzata è fondamentale accertare quanto accaduto e le cause e ciò sarà di competenza degli organi preposti che dovranno valutare tutto ciò che è connesso ai meccanismi di sicurezza”.
Il rogo si è sviluppato intorno alle 0,45: le fiamme sono visibili per diversi chilometri dai comuni della fascia tirrenica del messinese. Al Comune di Milazzo il sindaco, Carmelo Pino, ha insediato il Coc (Centro operativo comunale), in stretto contatto con la Prefettura di Messina che coordina i soccorsi.
Al momento è stato confermato che non vi è alcun pericolo per la popolazione e che i vigili del fuoco stanno raffreddando con getti d’acqua il serbatoio in attesa che si esaurisca il carburante. L’operazione potrebbe durare diverse ore. L’ultimo incidente grave alla Raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto Topping 4 morirono 7 persone.
Il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo, al Gr1 Rai ha detto che la causa del rogo scoppiato nella notte alla raffineria di Milazzo è dovuto al cedimento del tetto di un serbatoio. ”Il serbatoio – ha spiegato – ha il tetto galleggiante, il tetto si è inclinato, quindi il prodotto infiammabile è venuto a contatto con l’aria e ha preso fuoco. Si vedrà in seguito per quale causa, probabilmente per effetto meccanico, scintille… qualcosa ha preso fuoco e quindi si è innescato l’incendio”
Sul posto si trova il sindaco Pino: “L’incendio è in corso – ha spiegato – perché all’interno del serbatoio è tuttora presente del carburante. Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi limitrofi sono state avviate subito e il panico è rientrato. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all’Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso aspettiamo che l’azienda comunichi le cause dell’incidente e i tecnici del Ctr, il comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza”.
Dopo ora di fiamme, il rogo è quasi spento. La procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’incendio che si è sprigionato stanotte dal serbatoio 513 della raffineria di Milazzo e ha disposto il sequestro dell’area. I carabinieri di Milazzo cominceranno le indagini appena le fiamme saranno spente e l’area accessibile. I carabinieri sono arrivati sul posto pochi minuti dopo l’incidente, coordinati dal comandante della compagnia, Antonio Ruotolo, e di quello della stazione mamertina, Tommaso la Rosa.
La Federazione dei Verdi di Milazzo chiede che ”la procura disponga immediatamente le indagini necessarie ad accertare le cause di tale evento catastrofico accaduto all’interno della Raffineria di Milazzo – scrive il portavoce Peppe Marano – e che disponga tutte le misure cautelari come per esempio il sequestro degli impianti interessati e anche quelli per effetto domino dall’evento incidentale per prevenire ogni ulteriore pregiudizio e danno per la salute e la sicurezza della popolazione residente e dell’ambiente”.
Intanto sull’origine dell’improvviso incendio al serbatoio 513 pieno a metà di virgin nafta (semilavorati di benzina) vengono fuori alcune indiscrezioni non confermate dai dirigenti della raffineria secondo cui il serbatoio che ha preso fuoco nel pomeriggio di ieri presentava alcune anomalie. A quel punto sarebbe stata disposta la “schiumatura” del tetto ed il trasferimento del prodotto in un altro serbatoio.
Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha deciso di istituire una commissione di ispettori per accertare le cause dell’incidente nella raffineria di Milazzo
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