Un uomo di 64 anni affetto da schizofrenia è morto ieri pomeriggio, 24 settembre, a causa di un malore nel corso di un trattamento sanitario obbligatorio: la vittima sarebbe deceduta per una crisi respiratoria scaturitagli dalla doppia dose di calmante che gli sarebbe stata somministrata dal medico psichiatra del servizio salute mentale di Avigliana, intervenuto su richiesta dei carabinieri.
Il 64enne aveva prima bucato le ruote della macchina del vicino di casa e poi si era messo a urlare in strada senza motivo: sono stati gli stessi vicini a chiamare i carabinieri, che non sono riusciti a calmarlo e che sono stati colpiti da una scala di ferro lanciatagli dall’uomo.
L’anziano è stato dunque ammanettato e portato dai medici del servizio di psichiatria di Avigliana, che gli hanno somministrato una dose di tranquillante sotto autorizzazione della figlia e della sorella medico: quando si pensava che si fosse calmato, gli hanno tolto le manette e gli hanno somministrato una seconda dose di farmaci, che si è rivelata letale.
C’è una possibilità che venga disposta un’autopsia per chiarire le cause della morte: “In quelle condizioni era molto difficile non sedare il paziente, che già in passato aveva avuto manifestazioni di violenza e aveva subito trattamenti analoghi”, ha spiegato Enrico Zalanda, responsabile dei servizi territoriali di psichiatria dell’Asl To 3.