Un altro nome si aggiunge all’elenco delle vittime dei terroristi islamici dell’Isis. Il turista francese rapito domenica in Algeria, Hervé Pierre Gourdel, è stato decapitato. Anche in questo caso un video choc ha annunciato la morte del 55enne originario di Nizza. Lo stesso modus operandi seguito con il reporter statunitense James Foley, con Steven Sotloff e con l’operatore umanitario britannico David Haines.
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“Questa – dice uno dei terroristi che compaiono nel video – è la vendetta per l’aggressione crociata francese al Califfato”. ll’Isis avevano dato al presidente francese Hollande un ultimatum di 24 ore per liberare Gourdel. In cambio la Francia avrebbe dovuto fermare i raid aerei in Iraq.
Oggi è il giorno del dolore con la Francia, ma non solo, sotto choc. Il presidente Francois Hollande ha parlato di un assassinio “vile e crudele” assicurando però che il gesto non porterà allo stop dei raid aerei francesi contro le postazioni dello Stato Islamico in Iraq. Al contrario, ha avvertito, “la mia determinazione è totale e quest’aggressione non fa altro che rafforzarla: continueremo a lottare contro il terrorismo dappertutto e in particolare contro il gruppo dello Stato islamico, che porta morte in Iraq e Siria, perseguita minoranze religiose, stupra, decapita”. E ancora: “Le operazioni militari aeree continueranno per tutto il tempo necessario. Voglio che tutte le disposizioni siano prese per garantire la sicurezza dei nostri connazionali, in Francia e nel mondo”.
Secondo quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 14 jihadisti dell’Isis e cinque civili sono rimasti uccisi nei raid aerei della coalizione internazionale in Siria nelle ultime ore.
Nizza, la città in cui viveva l’ex ostaggio, ha le bandiere sono a lutto. Il sindaco, Christian Estrosi, ha fatto visita ai familiari della vittima mentre allo stadio Allianz Riviera è stato osservato un minuto di silenzio prima dell’inizio del match di Ligue 1 Nizza-Lille.
L’uccisione di Gourdel è arrivata a poche ore dall’intervento del presidente Usa Barack Obama al Consiglio di sicurezza dell’Onu. un intervento duro in cui Obama ha ribadito la necessità di distruggere l’Isis. “Quaranta Paesi – ha detto – si sono offerti di unirsi alla nostra coalizione: chiedo al mondo di unirsi al nostro sforzo”. Il presidente Usa ha voluto ribadire che “l’America non sarà mai in guerra con Islam, perchè l’Islam insegna la pace e milioni di musulmani-americani fanno parte del nostro Paese. Non è uno scontro di civiltà”.
Il Consiglio di Sicurezza Onu ha poi approvato all’unanimità una risoluzione che chiede agli Stati membri di “prevenire e reprimere” il reclutamento e il flusso dei combattenti terroristi stranieri. Il documento chiede che i Paesi rendano illegale recarsi all’estero o facilitare il viaggio di altri individui per “pianificare, preparare, perpetrare o partecipare ad atti terroristici”.
Potrà una risoluzione porre un argine all’escalation di violenza e orrore?