L’autunno non è solo sinonimo di pioggia e non rimanda soltanto alle meravigliose tinte rossastre di cui le foglie si colorano prima di cadere dagli alberi. Autunno per molti – troppi – significa esclusivamente e prepotentemente “fashion week”.
Che sia quella di Londra, di Miami, di Milano o di New York poco importa. Ogni autunno – nemmeno fosse una maledizione – modelle ultraskinny e modelli depilati, agenzie di moda e di stampa, p.r., talent scout e ovviamente stilisti, designer, web influencer e creativi sono convogliati in un’unica città per una intera, sfavillante, settimana, la settimana della moda.
Liberi di pascolare indisturbati per le vie più in voga delle città più in voga, tutti i suddetti personaggi si giocano la sempre attuale carta della notorietà e l’esclusiva carta della massima libertà di espressione in ciò che riguarda vestiario, acconciature e atteggiamento, dando spettacolo di sé e mostrando a tutti come si possa essere belli, belli, belli, in modo assurdo (cit.).
Tra Kate Moss e Charlotte Casiraghi nomi / garanzie della riuscita di un qualsivoglia evento, passava di bocca in bocca, quest’anno più degli altri, quello di Chiara Ferragni, la ventiduenne cremonese che grazie a un cospicuo patrimonio familiare ha iniziato a fotografarsi e postarsi su social network in abiti nuovi, con borse e scarpe firmate appena comprate e truccata secondo le ultimissime tendenze.
Oggi il suo sito – The Blonde Salad – conta 600mila visitatori al mese e i suoi profili di Twitter o Instagram più di due milioni e mezzo di followers, il che, tradotto in contocorrentese, fa otto milioni di dollari. Lo scrivo in numeri così ci capacitiamo tutti insieme: 8.000.000 dollari, ossia 6.235.118 euro, ossia 4.892.697 sterline.
Qui comunque, entriamo in tema caldo visto che il più grosso evento delle settimane della moda 2014 vede protagonista una geniale idea, ispirata proprio dalla fortuna della Ferragni.
Una ragazza inglese di grande spirito e di clamorosa iniziativa, ha pensato di prendere in giro l’intero circo che ruota intorno alle fashion weeks, se stessa e soprattutto le fashion blogger.
Dopo aver fatto un po’ di ricerche online per capire quale fosse l’atteggiamento perfetto per una fashion blogger (sguardo verso il basso, postura cadente e sorriso timido) ha deciso di mettersi alla prova e, con un budget di dodici euro al giorno, ha acquistato indumenti insignificanti e recuperato accessori di riciclo, per essere precisi li ha proprio raccolti dalla spazzatura, accoppiandoli secondo una creatività improbabile che ha garantito all’operazione un risultato eccentrico q.b. da renderla riconoscibile come animale-da-fashion-week e dunque paparazzabile.
Hannah Ewens si è improvvisata esperta di moda, inventando di sana pianta che gli abiti e le chincaglierie che aveva indosso fossero l’ultima collezione di stilisti che lavoravano – davvero – dall’altra parte della strada e che ad oggi sconoscono la sua esistenza. Si è divertita a mettersi in posa, ad accettare regali dalle case di cosmetica ma il momento top, racconta, è stato ascoltare le risposte di giornalisti e fotografi che si sono lasciati strascinare dall’entusiasmo al punto di ricordare perfino di aver visto quell’abito in passerella.
Per concludere e lasciare ai posteri la sua personale esperienza legata al mondo della moda ha stilato un post titolando: mi sono vestita come un’idiota per vedere in quanti mi avrebbero fotografata alla London Fashion Week.
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