La giustizia italiana è troppo lenta e morbida con i mercanti di essere umani: l’Unione Europea si scaglia contro Roma e fa precipitare l’Italia alla fine della classifica sul tema “tratta degli esseri umani”. Il giudizio arriva dal meccanismo di monitoraggio del Consiglio d’Europa, “Greta”. In Italia ci sarebbe una “insufficiente attenzione” alla tratta di umani, unita a un grosso vuoto nella nostra legislazione: le condanne per i mercanti di schiavi.
Tra il 2009 e il 2012 migliaia di mercanti di schiavi sono andati sotto processo migliaia di mercanti di esseri umani, ma le condanne nel 2010 sono state 14 e nel 2011 sono state 9. Insomma, l’Unione Europea pensa che sia necessario “un piano urgente di intervento” per combattere lentezza e inefficacia dell’Europa.
L’Italia dal 1999 ha assistito ben 29mila vittima della tratta, soltanto 4.530 tra il 2011 e il 2013. Secondo il Consiglio europeo, in Italia non ci sono meccanismi adeguati per raccogliere i dati e individuare tutte le vittima poiché si presta “insufficiente attenzione alle tratte che non hanno come scopo lo sfruttamento sessuale”.