Dati ancora con il segno “meno” per l’economia italiana. A luglio, secondo i dati Istat, il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, diminuisce dell’1% rispetto a giugno, registrando flessioni sia sul mercato estero, sia su quello interno (rispettivamente -1,4% e -0,9%).
Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo cala dell’1,3% rispetto ai tre mesi precedenti (-1,3% per il fatturato estero e -1,2% per quello interno). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 23 come a luglio 2013), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali dell’1,3%, con un calo del 2,2% sul mercato interno ed un incremento dello 0,5% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano le maggiori flessioni congiunturali per l’energia (-5,8%) e per i beni intermedi (-1,2%).
L’indice grezzo del fatturato cala, in termini tendenziali, dell’1,3%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dei beni intermedi. Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali (+7,8%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,4%).
Per il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi “C’è un rallentamento generalizzato che sta investendo tutta l’Europa, anche il Pil mondiale crescerà meno di quello che ci si aspettava, purtroppo sono tutte cose che non sorprendono”.