Non si placano le tensioni all’interno del Partito democratico in vista della riforma del Lavoro, che, tra l’altro, sta agitando le acque anche con i sindacati. Il premier, Mattero Renzi, non ha intenzione di lasciare scampo alla minoranza del Pd e prima di partire per la sua visita negli Stati Uniti parla chiaro. “Nel mio partito c’è chi pensa” che dopo il 40,8% alle europee “si possa” continuare con “un ‘facite ammuina’” per cui “non cambia niente e Renzi fa la foglia di fico: sono cascati male, ho preso questi voti per cambiare l’Italia davvero”, ha detto in un’intervista al Tg2.
Ribatte a stretto giro Gianni Cuperlo: “La delega sul lavoro è ancora troppo vaga. Chi fa il segretario” e premier “ha il dovere di indicare il percorso – dice -. Non possiamo accettare una discussione strumentalizzata per dividere il Pd tra innovatori e conservatori o minacciare decreti”. Basta con “le provocazioni e gli ultimatum”, parlare di merito senza “propaganda”.
Il presidente del consiglio è intervenuto anche sui debiti della pubblica amministrazione. “Tutti coloro che hanno avuto un debito e devono avere dei soldi dalla P.A. possono averli iscrivendosi al sito del ministero dell’Economia. Chi va sul sito del governo trova la pratica per poter ricevere i denari. Intanto i soldi ci sono e quindi il 21 settembre l’impegno a pagare i debiti 2013 è mantenuto”.