Via libera della commissione Lavoro del Senato alla delega sul mercato del lavoro con l’ok anche all’emendamento del governo che introduce il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e apre la strada a modifiche sull’articolo 18. Al momento l’approdo in Aula del jobs Act è previsto tra martedì e mercoledì.
Gli otto componenti del Pd in commissione lavoro al Senato, nonostante le divisioni, hanno votato a favore. Sel e M5S hanno abbandonato i lavori della Commissione per protesta. Astenuti i parlamentari di Forza Italia.
“Mi auguro che entro novembre la legge delega sul lavoro sia consegnata al Governo”: lo ha detto il presidente della Commissione Maurizio Sacconi. E alla domanda sui dissidi all’interno del Pd in particolare sul contratto a tutele crescenti Sacconi ha risposto che “sono comprensibili. Il segretario del Pd e presidente del Consiglio procede con determinazione. Sono fiducioso che si rispettino i tempi per l’approvazione della delega”.
Ma nel Partito democratico è scontro aperto. Matteo Orfini, presidente del Pd, con un tweet critica la riforme del lavoro: “I titoli del Job Acts sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in direzione, ma servono correzioni importanti al testo”.
Durissimo anche l’intervento dell’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “Leggo oggi sui giornali come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un’Italia come vista da Marte” e affonda: “Il governo deve chiarire quali sono i contenuti precisi, perché l’emendamento che è stato presentato lascia aperta qualsiasi interpretazione”.
Soddisfazione invece da parte del ministro del Lavoro Poletti che ha parlato di “lavoro efficace e positivo” della Commissione al Senato. Poletti però su una cosa è perentorio: il convegno non farà alcuna correzione al testo dell’emendamento al ddl delega sul lavoro che introduce “tutele crescenti” per i nuovi assunti.