L’Australia ha annunciato di aver arrestato 15 persone e sventato omicidi sul suo suolo progettati dai jihadisti dell’Isis, che avevano anche intenzione di filmare la decapitazione di un civile. Più di 800 poliziotti hanno partecipato al blitz antiterrorismo eseguito all’alba nei sobborghi di Sydney e Brisbane, negli stati del Queensland e del Nuovo Galles del Sud, con l’obiettivo di interrogare 25 presunti membri dell’Isis.
>IL PIANO DI OBAMA CONTRO L’ISIS
L’operazione, la più vasta del suo genere mai organizzata in Australia, arriva appena una settimana dopo che Canberra ha alzato il livello di allerta contro la minaccia terroristica costituita dai combattenti australiani dell’Isis di ritorno dal Medio Oriente. I blitz sono stati decisi dopo aver intercettato un messaggio di un “australiano apparentemente molto in alto nella gerarchia dell’Isis” che faceva appello alle “reti di sostegno in Australia” a compiere “omicidi” pubblici, ha annunciato il primo ministro Tony Abbott.
Secondo la tv pubblica Abc, i sospetti stavano progettando in particolare di eliminare un civile a caso a Sydney, avvolgerlo in una bandiera dello Stato islamico e decapitarlo davanti ad una videocamera.