“Il governo si è bevuto il cervello”. Non poteva essere più chiaro e più sintetico il deputato regionale del Partito democratico Antonello Cracolici in un tweet di commento alla decisione del presidente della Regione Crocetta (anche lui del Pd, almeno formalmente) di nominare Piergiorgio Gerratana come nuovo assessore all’Ambiente al posto della dimissionaria Mariarita Sgarlata, coinvolta in un caso di (ancora presunto) abusivismo per la realizzazione di una piscina all’interno della propria villa.
E in Sicilia impazza la polemica politica, ormai fuori controllo. Una polemica interna alla (presunta) maggioranza, che ormai è dilaniata e non riesce a trovare una sintesi in grado di dare al Governo regionale un minimo di serenità amministrativa. E non è un mistero che ormai nel Parlamento regionale non esiste una maggioranza vera e propria.
La polemica è resa ancora più rovente dall’imminente scadenza elettorale in provincia di Siracusa dove il 5 ottobre, per decisione dei giudici amministrativi, sarà ripetuto il voto delle regionali – in nove sezioni tra Rosolini e Pachino, nel Siracusano – che coinvolge i parlamentari in carica eletti nella provincia di Siracusa. E la nomina di Gerratana, consigliere comunale proprio a Rosolini, viene ritenuta da Cracolici “un grave turbamento del voto”.
Un altro deputato del Pd, Bruno Marziano, siracusano, ha annunciato in conferenza stampa che presenterà una denuncia alla Procura della Repubblica per chiedere di verificare se questa nomina “in piena campagna elettorale, possa ipotizzare il reato di voto di scambio”.
“Chiederò di accertare – ha detto Marziano – se e quale ruolo abbiano avuto in questa vicenda altri personaggi, tra cui il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. C’è un utilizzo del potere del presidente della Regione che può distorcere la competizione elettorale: chiederò di verificare se si può ravvisare una vera e proprio turbativa delle elezioni suppletive in provincia di Siracusa. Il mio principale competitore, Giovanni Cafeo, è il capo di gabinetto del sindaco di Siracusa: leggo sulla stampa che il sindaco di Siracusa avrebbe avuto un ruolo nella nomina del nuovo assessore. Inoltre il nuovo assessore al Territorio è vicinissimo per storia e amicizia personale ad un candidato del Megafono alle regionali, l’avvocato Giovanni Giuca, che potrebbe utilizzare la sua candidatura per influenzare l’esito del voto. La mia preoccupazione sulla possibile turbativa della competizione elettorale vale anche per le amministrative al comune di Rosolini, dove lo stesso Giuca è candidato sindaco alle elezioni in quel comune”.
E intanto il nuovo assessore Gerratana ringrazia “il presidente per la fiducia a nome di tutti i giovani siciliani. So che ci attende un lavoro difficile che voglio fare insieme al presidente e a tutti i ragazzi e le ragazze di Sicilia. Prima di tutto bisogna pensare al lavoro dei giovani”.
Crocetta parla di “polemiche basse, di vicende tutte localistiche relative alla competizione elettorale dell’ottobre prossimo a Rosolini e Pachino. Non rispondo – dice – perchè sicuramente la vicenda della rielezione di un deputato non coinvolge e non può coinvolgere il Governo”. Ci sono “ben altre questioni da affrontare, come la tutela dell’ambiente e del territorio in una regione in cui per anni si è abusato, una regione sottoposta continuamente a disastri ambientali. A Siracusa come a Gela e Priolo è aperta la vicenda delle bonifiche e del risanamento oltre a quella occupazionale. Così come la questione della protezione delle coste, dei parchi e il riequilibrio idrogeologico. Voglio mettere a disposizione della Sicilia giovani professionalità e competenze, nuove sensibilità e ideali, estranei alle storie del passato e alle lunghe mediazioni della politica politicante”.
L’opposizione di centrodestra insorge. I deputati Giovanni Di Mauro (Mpa), Toto Cordaro (Pid), Antonino D’Asero (Ncd), Marco Falcone (FI), Girolamo Fazio (gruppo misto) e Nello Musumeci (Lista Musumeci) in una nota dicono che “stiamo assistendo a una incresciosa serie di fatti, tutti interni al Pd, principale partito della maggioranza di Crocetta, che finiscono per determinare un grave oltraggio alle istituzioni e la conseguente paralisi delle attività dell’Ars. In un quadro già controverso e, per certi versi, bizzarro, l’annunciata costituzione del Megafono, testimonia da ultimo, come tutti i problemi odierni ruotino attorno al rapporto tra Crocetta e il Pd”. “Dopo aver benedetto e fatto proprio il programma e l’azione di governo di Crocetta, il Pd ha preso coscienza, paradossalmente solo oggi, della situazione disastrosa del governo stesso e si affanna in un incredibile tira e molla che nasconde, nel continuo e vano tentativo di distinguersi, una sempre più costante richiesta di poltrone. Ciò al netto delle dichiarazioni del segretario regionale Raciti che, giustappunto, nel giorno della visita di Renzi a Palermo, toglie l’appoggio del partito a Crocetta, apparentemente sfiduciandolo, ma sostanzialmente col solo obiettivo di alzare il prezzo”.