Il presidente degli Stati Uniti ha incontrato i generali americani per pianificare l’assalto agli jihadisti dello Stato islamico in Iraq e Siria. Barack Obama consulterà il generale Lloyd Austin, capo del Comando Centrale Usa che guiderà la missione militare, nel suo quartier generale in Florida per fare il punto su come l’esercito stia mettendo in atto la strategia annunciata la scorsa settimana.
Dopo gli incontri il presidente terrà un discorso alle 11.50 ora locale (le 17.50 in Italia). Alla base, dalla quale Obama parlerà anche pubblicamente, il presidente incontrerà anche alcuni dei rappresentanti delle nazioni che fanno parte del teatro delle operazioni del Comando Centrale (Asia meridionale e centrale, Medio Oriente), e alcuni di questi Paesi avranno un ruolo importante della coalizione anti-Isis. Colloqui che serviranno a ribadire la volontà di creare una forza internazionale contro i terroristi.
Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha spiegato che è stato lo stesso Obama a chiedere di visitare la base di MacDill.Nel corso della visita il presidente sarà raggiunto a Tampa dal segretario alla Difesa Chuck Hagel. I caccia americani hanno già cominciato le incursioni vicino Baghdad, allargando l’area del mandato militare, proprio come Obama aveva annunciato nel discorso alla nazione mercoledì scorso.
Intanto il Congresso si prepara a votare la richiesta del presidente di autorizzare un piano mirato ad armare e addestrare i ribelli moderati in Siria. Obama tra l’altro proprio nelle ultime ore ha ricevuto il significativo (e inusuale) avallo repubblicano, con l’endorsement dei leader della Camera dei Rappresentanti e del Senato. Lo “speaker” repubblicano alla Camera, John Boehner, ha parlato di scelta opportuna: “Non c’è motivo” ha aggiunto “di non fare quel che il presidente ci chiede”. Sul tema della lotta al jihadismo, il presidente la prossima settimana avrà un’intensa tornata di colloqui a New York a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu.
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Mentre l'occidente reagisce alla barbarie islamica, la Cina tace e si fa gli affari propri a nostre spese.