Un salto indietro nel tempo per i ministri del governo Renzi, che oggi sono tornati tra i banchi per augurare agli alunni un buon anno scolastico.
Mentre il premier Matteo Renzi è andato a Palermo, nella scuola di Brancaccio intitolata a don Pino Puglisi, gli altri componenti dell’esecutivo si sono “divisi” per l’Italia. La titolare delle Riforme Maria Elena Boschi è andata a Laterina (Arezzo), tra banchi della sua scuola elementare, la “Goffredo Mameli”. Il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, è tornato a Reggio Emilia per visitare la scuola primaria Matilde di Canossa, mentre il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha inaugurato l’anno scolastico presso l’istituto tecnico agrario ‘Emilio Sereni’ di Roma. Il titolare della Giustizia, Andrea Orlando è andato a La Spezia.
“Comincia un’avventura nuova e bella che dura tutta la vita – ha detto il ministro Boschi agli alunni – . La scuola poi finirà ma di imparare non si finisce mai”. Il ministro ha fatto un breve discorso spiegando ai bambini il suo lavoro e chiedendo loro di esprimersi su una materia che vorrebbero sia introdotta nella scuola: la musica, è stata la risposta di alcuni di loro.
Nulla di troppo “istituzionale” per la Boschi, che ha scherzato con i bambini consigliando loro di essere “un pochino rompiscatole con i vostri insegnanti. Fate un sacco di domande e siate curiosi. Siate vogliosi, orgogliosi di imparare sempre cose nuove, perchè ciò che impariamo alle elementari vi servirà per quando sarete grandi. Non si smette mai di imparare, nemmeno quando sarete grandi come i vostri maestri”. “Cercheremo il prossimo anno – ha aggiunto – di mettere chiarezza nella situazione degli insegnanti che sono precari da anni. Dovremo sostituire chi va in pensione, affronteremo anche le nuove esigenze perchè sappiamo che sarà necessario avere più insegnanti per far fronte alle esigenze degli studenti. Dobbiamo esaurire le graduatorie che già ci sono, dopo di che resterà il concorso lo strumento per accedere all’insegnamento in modo trasparente”.
È rimasta a Roma il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ha visitato l’istituto agrario “Sereni”. “Stiamo pensando – ha detto intervenendo a Uno Mattina – che l’esame di maturità, che è il punto di sintesi della valutazione di un percorso di studi, costerà molto di meno e sarà più efficace se lo si restituisce agli insegnanti che seguono i ragazzi durante tutto l’anno. Questa è una delle idee che sta emergendo assieme a tante altre”.
La responsabile dell’Istruzione ha poi dato il suo personale saluto a tutti i ragazzi dal suo account twitter.
Il titolare del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, si è rivolto agli studenti definendoli “la benzina sulla quale deve girare il motore del nostro Paese”. “Credo – ha aggiunto – che chi ha la responsabilità di governo debba manifestare un incoraggiamento in questo loro ‘lavoro’ di apprendimento, il primo che un individuo viene chiamato a svolgere nell’interesse del paese. La formazione di un bambino corrisponde alla ricchezza di un Paese”. Il ministro, che ha fatto il giro delle classi dando il benvenuto assieme alle maestre agli esordienti e intrattenendosi per una decina di minuti con i bambini, non ha voluto parlare di riforme. “Oggi parliamo della scuola, ai giovani dobbiamo assicurare serenità e vicinanza. Le riforme? Importante farle per il Paese”.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è stato a Imola. È tornato tra i banchi dell’Its Scarabelli “tecnico agrario- professionale chimico biologico”. “Quanti sono in Italia – ha detto – gli studenti che vanno a scuola in un ambiente meraviglioso come questo? È vero che è pur sempre il primo giorno, pieno di sensazioni contraddittorie, in quanto interrompere le vacanze non è sempre esaltante. Funziona così anche per me tutti i lunedì mattina. Ma poi si gira la chiavetta e quando si è in moto le cose funzionano”. Poletti ha sottolineato che “occorre sì studiare, applicarsi e sapere, ma con una gran voglia di dialogare con gli altri, di costruire le relazioni, attenti a quello che ci sta intorno”.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina ha partecipato all’apertura dell’anno scolastico presso l’Istituto tecnico agrario “Mario Rigoni Stern” di Bergamo. “La scuola – ha detto – è il cuore del cambiamento necessario al Paese. Bisogna ripartire da qui, rimettere al centro prima di tutto gli studenti e le scuole proprio come luoghi fondamentali della cittadinanza”. “Noi abbiamo in particolare – ha detto il ministro nell’istituto che lo ha visto diplomarsi nel 1997 – la grande opportunità di investire seriamente sulla formazione in campo agricolo e agroalimentare. Anche quest’anno le iscrizioni a questi percorsi sono cresciute in modo significativo: il 12% in più per gli istituti tecnici agrari, il 24% dei ragazzi iscritti al primo anno delle scuole superiori ha scelto temi legati alla terra, all’alimentazione, all’enogastronomia, all’ospitalità alberghiera”.
Tappa a Genova, presso il liceo scientifico Enrico Fermi, per il ministro della Difesa Roberta Pinotti. “Oggi un pezzo della vostra vita prende una strada nuova, l’avete scelta voi, qui c’è un pezzo del vostro futuro – ha detto – . Non vi fare scoraggiare da chi dice che la scuola non serve. La scuola è anche fatica ma ricordate che quello che capirete diventerà parte di voi”. Il ministro ha invitato gli studenti a non tradire mai “le passioni e i desideri anche se difficili, anche se sembrano impossibili”. Roberta Pinotti ha invitato i genitori degli alunni a credere “nella scuola e negli insegnanti” e ha sottolineato che “la sfida degli insegnanti è fare innamorare gli studenti della propria materia”. Un invito infine “a non perdere troppo tempo con i telefonini e gli altri ammennicoli per andare sul web, per poter fare altre cose, come volontariato, sport o politica”. Di fronte all’ingresso del liceo l’Unione Studenti ha esposto uno striscione con scritto “La scuola non si vende e non si paga”.
Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha inaugurato la nuova primaria all’interno dell’istituto paritario San Vincenzo de Paoli, a Bologna. “Nel primo giorno di scuola – ha commentato – ci sembrava giusto testimoniare l’importanza che questo governo da’ alla scuola. E che cosa rappresenta la scuola per il futuro del Paese. Andando di persona a fare gli auguri agli studenti che iniziano oggi. Se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo guardare come sarà il mondo domani, dobbiamo immaginarcelo. Il mondo di domani sarà molto competitivo sulla formazione. E allora noi oggi dobbiamo iniziare a investire su questo. Sulla ricerca e sulla formazione”.
La titolare degli Affari regionali e le Autonomie Maria Carmela Lanzetta ha inaugurato l’anno scolastico a Locri, nel liceo “Ivo Oliveti”, dove ha studiato e si è diplomata. Nel suo intervento ha definito la scuola “un “presidio contro l’illegalità’ e un organo vitale della nostra democrazia”. “Ci sono territori – ha aggiunto – in cui la battaglia contro la dispersione scolastica va combattuta con coraggio e determinazione perchè l’educazione è spesso l’arma fondamentale per sconfiggere la criminalità”.
Accanto al ministro Lanzetta, nel giorno della prima campanella, anche alcune compagne di scuola e due sue professoresse. “La lotta all’abbandono scolastico – ha proseguito – deve essere una priorità: vincere la dispersione dei talenti e la rassegnazione che colpisce le centinaia di migliaia di ragazzi che non studiano e non lavorano, è fondamentale per far rinascere l’Italia”.
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi è andato a Milano per l’inaugurazione dell’anno scolastico della scuola elementari Cabrini, nella periferia ovest. “La sfida educativa – ha detto – è il futuro. L’Italia ha tanti problemi ma noi possiamo costruire una scuola nuova”. “Tornare dopo 45 anni nella propria scuola ti mette una grande emozione – ha sottolineato ricordando la maestra Palumbo -. La scuola è la principale risorsa che un Paese ha e anche chi cresce in una zona di periferia di una grande città così come è avvenuto per me può dare un contributo grande al Paese”. L’incontro con gli allievi è l’occasione per una piccola “confessione” del ministro. “Volevo – ha detto – fare il presidente della Repubblica”.
Visita all’istituto Pablo Neruda di Roma per il ministro della P.A. Marianna Madia.
Per il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, visita al liceo classico ‘Muratori’ di Modena.