Clarissa Marchese, 20 anni, agrigentina, ha vinto l’edizione 2014 di Miss Italia, concorso di bellezza che un tempo allietava le serate settembrine dell’Italia tutta e oggi a furor di popolo è stato dichiarato definitivamente morto.
I momenti più emozionanti della serata di ieri sono stati “Il mio film preferito è Kill Bill ma non l’ho mai visto’ e le innumerevoli gaffes di quella “vecchia simpaticona” che è la Ventura. La quale, complice l’aria ricca di ilarità compressa, si è lasciata scappare una definizione concisa e colma di significato, rendendo noto a tutti ciò che veramente pensa delle concorrenti e cioè che sono… scimmie in calore.
Ne consegue che, Darwin a parte, la prova che l’uomo sia l’evoluzione naturale della scimmia è stata tangibile in tv (e per un tempo che ai telespettatori è apparso infinitamente lungo) ma che comunque alcune scimmie non si siano evolute affatto in uomini, ma in scimmie depilate e con il gel colorato sulle zampe.
La Marchese, oltre a desiderare la fine di tutte le guerre e della fame nel mondo, ringrazia tutti – tutti chi? – invitandoci a seguire i nostri sogni poiché “l’audacia ha in sé genio, potere, magia”, citando cioè nientemeno che Goethe, il quale frattanto toglieva a John Lennon il titolo di campione mondiale di rivoltamenti nella tomba.
Si dice anche emozionata, soprattutto felice e orgogliosa di se stessa, la piccola Clarissa, che chiaramente confonde la parola orgoglio: termine che […]si riferisce ad un forte senso di autostima e fiducia nelle proprie capacità, unito all’incapacità di ricevere umiliazioni e alla gratificazione conseguente all’affermazione di sé […] con altri termini o concetti. Uno su tutti, semplicemente, anche lei si trova bella quando si guarda allo specchio e di conseguenza, sempre secondo lei, è ovvio che abbia vinto quella corona che le aprirà sicuramente le porte dei camerini di qualche trasmissione in RAI la mattina presto da condurre insieme a Luca Giurato, e solo quelli, ditemi voi se è un premio questo.
Lasciando stare i vani tentativi di sviscerare le contorte menti delle finaliste, ricordo a tutti un altro momento topico della serata: quando la concorrente numero chissenefrega ha ammesso che il suo più grande desiderio é quello di smettere di mangiarsi le unghie. E tra propositi consistenti e attuabili come la pace nel mondo, desiderare di cessare di essere onicofaciga sembra anche esagerato.
Colgo l’occasione per lamentarmi con gli organizzatori della serata, notando che sono passate quasi 24 ore da quando abbiamo una nuova Miss Italia e ancora a Gaza bombardano.
Tra frasi fatte, ieri sera in svendita a un euro al kg, trionfa la cara, vecchia “sono una ragazza timida” alla quale aggiungerei volentieri una conclusione che produrrebbe un risultato più o meno così: ‘Sono una ragazza timida, per questo voglio stare in una Tv nazionale, praticamente nuda e truccata da passeggiatrice notturna.’
Di inestimabile valore letterario poi “Ritengo che le curve sono sinonimo di femminilità”, frase che ha rischiato di diventare emblema della cultura italiana prima e della reale diffusione del congiuntivo, poi.
La verità è che questo concorso non mi è piaciuto. Lo hanno guardato soltanto le vipere come me che hanno potuto esternare così anni e anni di commenti al vetriolo rimasti nel cassetto e le madri di queste “poracce” sgambettanti, che hanno definito ‘curvy’ una che aveva la terza di reggiseno su un fisico da Fassino, il che fa di tutte noi altre carghi battenti bandiere liberiane, tanto per citare uno dei tweet che ieri hanno contribuito a costruire un mondo in cui trionfa l’amore per il prossimo.
Ridateci quella che il suo film preferito era Kill Bill ma no lo aveva mai visto.