Il governo iracheno sarà sostenuto “con ogni mezzo” nella lotta contro gli jihadisti dello Stato islamico. È quanto deciso dalla conferenza internazionale per la pace e la sicurezza in Iraq che si è svolta a Parigi a meno di 48 ore dalla decapitazione del britannico David Haines.
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Al vertice hanno partecipato i rappresentanti di 25 Paesi più i vertici iracheni. Per l’Europa, oltre alla Francia, erano presenti alla conferenza Germania, Belgio, Danimarca, Spagna, Norvegia, Olanda, Gran Bretagna e Repubblica Ceca. Numerosi anche i rappresentanti dei paesi arabi: Iraq, Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Kuwait, Libano, Oman, Qatar. Presenti anche Russia, Giappone, Cina, Canada, Turchia e Stati Uniti. Al vertice anche Lega araba, Onu e Unione europea. A rappresentare l’Italia, il ministro degli Esteri Federica Mogherini.
Grande assente l’Iran, non invitato per espressa volontà di Washington. Teheran, secondo quanto dichiarato dall’ayatollah Ali Khamenei, avrebbe rifiutato un’offerta di cooperazione degli Stati Uniti per combattere i terroristi dello Stato islamico.
Nel documento finale si ribadisce l’urgenza di “un’azione determinata” contro i terroristi dello Stato islamico, partendo da un coordinamento dei servizi di sicurezza e dal rafforzamento della sorveglianza delle frontiere.
La responsabile degli Esteri Mogherini ha escluso che aerei militari italiani possano essere impiegati in Iraq, ma ha spiegato che l’Italia “ha deciso l’invio di armi, munizioni, e soprattutto di materiale per il sostegno umanitario, che è una priorità”. La titolare della Farnesina ha chiarito che l’Italia giocherà un ruolo da mediatore “per mettere sempre di più in sintonia i Paesi che confinano con l’Iraq perchè lavorino insieme per arginare l’Is”.