Sono stati arrestati i militanti islamici pachistani che tentarono di uccidere Malala Yousafzai. Secondo il direttore generale dell’ufficio stampa dell’esercito pachistano, Asim Saleem Bajwa, i militanti appartengono ad un gruppo affiliato al Tehrek-e-Taliban Pakistan.
Malala venne colpita da due colpi, alla testa e al collo, il 9 ottobre 2012 mentre era a bordo di un autobus di ritorno da scuola, assieme alle sue due amiche Kianat e Shazia.
L’adolescente si batteva apertamente per il diritto allo studio delle bambine pachistane, la chiamarono per nome per identificarla e subito dopo le spararono a bruciapelo deturpandole il viso.
Inizialmente ricoverata a Peshawar, venne poi trasferita in Gran Bretagna. Dopo quest’episodio è diventata un esempio della lotta contro l’arretramento culturale imposto alle donne dai talebani. Per il suo impegno, è stata anche candidata al Nobel per la Pace.
Si è appreso che i membri del gruppo avevano in via di perfezionamento altri attentati contro almeno altre 22 importanti personalità nella Valle dello Swat.