Hewlett-Packard perde contro la Cassazione: l’utente che acquista un pc con un sistema operativo installato di serie, cioè in bundle (Micorsoft Windows), ha il diritto di chiedere il rimborso del costo del software, a patto che non clicchi sull’accettazione della licenza d’uso.
“Chi acquista un computer sul quale sia stato preinstallato dal produttore un determinato software di funzionamento (sistema operativo) ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d’uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest’ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile”, si legge nel testo della sentenza 19161/14 della Cassazione.
“Nell’accertata assenza di controindicazioni tecnologiche, l’impacchettamento alla fonte di hardware e sistema operativo Windows-Microsoft (così come avverrebbe per qualsiasi altro sistema operativo a pagamento) risponderebbe, infatti, nella sostanza, ad una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest’ultimo nella grande distribuzione dell’hardware (quantomeno in quella, largamente maggioritaria, facente capo ai marchi OEM più affermati)”.
I giudici della Cassazione hanno dunque stabilito che HP debba provvedere al versamento di 140 euro a favore di un cliente fiorentino, che aveva chiesto il rimborso del sistema operativo e dei software preinstallati.