Sulla fecondazione eterologa regna ancora il caos. In Lombardia il procedimento sarà a pagamento e potrà essere richiesta esclusivamente in caso di infertilità e sterilità assolute e irreversibili. Sceglie la linea dura la Regione con una delibera della Giunta che si differenzia in modo netto da quelle approvate in altre regioni. La decisione ha già scatenato polemiche, soprattutto del M5S. Le prossime tappe sul calendario del governo sono state illustrate dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Ci sarà una legge del Parlamento”.
Le linee guida sono state illustrate dal vicepresidente e assessore alla Salute, Mario Mantovani che ha spiegato che la fecondazione assistita eterologa sarà autorizzata in Lombardia presso una sessantina di centri di procreazione medicalmente assistita di primo, secondo, terzo livello. gli stessi già autorizzati per l’omologa. Annunciata anche l’istituzione di un registro regionale dei donatori, affidato alla fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
“I costi sono molto variabili, faremo una valutazione – ha risposto l’assessore ai giornalisti -. Riteniamo che sia il governo a dover fissare i Lea, come ha fatto con l’omologa». Mantovani ha sottolineato che l’eterologa entrerà in vigore in Lombardia “non appena la delibera sarà pubblicata”.
Paola Macchi, consigliere regionale M5S della Lombardia si scaglia all’attacco della Giunta Maroni accusata di “terrorismo etico, ha vinto, ancora una volta, la linea fondamentalista cattolica, che in Lombardia di fatto detta linee guida anacronistiche”, scrive in una nota. Macchi aggiunge: “La Giunta lombarda sceglie di ostacolare in tutti i modi la fecondazione eterologa nonostante la legge 40 sia stata demolita dalla Consulta”.