Ancora un passo in avanti nella ricerca contro il cancro. Una nuova terapia sperimentata nel nostro paese raddoppierebbe la sopravvivenza di pazienti affetti da mieloma multiplo.
Il mieloma multiplo è il secondo tumore ematologico più frequente e colpisce in particolare le persone anziane. L’età media alla diagnosi è infatti di 70 anni.
Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori dell’Ospedale Molinette e dell’Università di Torino e pubblicato su The New England Journal of Medicine. I ricercatori ha preso in esame 1.623 pazienti in 18 Paesi di tutto il mondo.
I risultati di questa ricerca hanno dimostrato come l’introduzione di nuovi farmaci, come talidomide, lenaldiomide e bortezomib, e il trapianto di midollo osseo autologo raddoppia la sopravvivenza di pazienti. Il trapianto però deve essere fatto subito dopo la diagnosi e non posticipato nel tempo.
Inoltre, la somministrazione di una terapia di mantenimento dopo il trapianto ha ulteriormente migliorato il beneficio clinico indotto dal trapianto. Un approccio sequenziale, che comprende sia il trapianto che il mantenimento con lenalidomide, sembra dunque essere una strategia ottimale in questi pazienti.
“Un trattamento continuativo è fondamentale nel mieloma multiplo” ha spiegato Antonio Palumbo, a capo del team di ricerca. “Se si sospende la terapia, la patologia si ripresenta, a causa della presenza di malattia residua. Con un trattamento continuo, invece, si ritarda la ricrescita del tumore. Una terapia che in precedenza non era possibile”.