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Il giorno del verdetto per Oscar Pistorius | Si va verso l’omicidio colposo

Sta per svanire definitivamente la favola di Oscar Pistorius. L’atleta disabile capace, con le sue protesi d’acciaio alle gambe, di conquistare l’oro nei 200 metri alle Paralimpiadi di Pechino del 2008 ed essere ammesso alle Olimpiadi di Londra quattro anni dopo è accusato di avere ucciso la fidanzata. Oggi il tribunale di Pretoria si pronuncerà e si va verso la condanna per omicidio colposo. Spetta a un giudice donna, Thokozile Masipa, prendere la decisione finale di uno dei processi più mediatici della storia.

Tutto inizia nella notte di san Valentino del 2013, nella villa di Pistorius a Pretoria. Si sentono degli spari e quando la polizia arriva trova la fidanzata dell’atleta sul pavimento del bagno, ferita a morte da quattro proiettili. L’atleta si dice innocente e racconta di avere sentito la fidanzata Reeva gridare e di avere sparato temendo che ci fossero dei ladri in casa. Una versione dei fatti condita da non poche contraddizioni.

Tre le ipotesi. La prima è quella dell’omicidio premeditato, tesi sostenuta dall’accusa con minimo di 25 anni da scontare; omicidio volontario semplice, con un minimo di 15 anni di reclusione, e, infine, omicidio colposo, la tesi della difesa, con una pena che può arrivare fino a 15 anni ma sulla quale il giudice ha una discrezionalità maggiore.

Sembra però che i legali di Pistorius stiano già pensando al probabile appello. L’atleta ha sempre sostenuto di avere sparato solo “per difendere Reeva”.

 

Nadia Palazzolo

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Nadia Palazzolo
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