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Csm e Consulta, il Parlamento nel pantano | Mal di pancia nel Pd e in Forza Italia

Ennesima fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea. Servirà una nuova votazione, la decima.

Luciano Violante resta il più votato con 468 voti (ieri erano 429). A pesare sulla mancata elezione di Violante sarebbero le frizioni interne al Partito democratico. L’ex presidente della Camera ha invece incassato i voti di Scelta Civica, del Misto e dei partiti minori del centrosinistra. Ma salgono moltissimo i voti per Antonio Catricalà: stamani è arrivato a 368 a fronte dei 64 di ieri. Per lui i voti dei forzisti, nonostante le tensioni dei forzisti che non apprezzano la scelta del loro leader, Silvio Berlusconi.

“Oggi si è manifestato chiaramente un disagio da parte di tutti i gruppi parlamentari, non solo da parte di quelli di Forza Italia – ha detto il consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti. – Ne prendiamo atto, ora serve una riflessione anche perche’ non ce ne e’ stato ancora il tempo”.

Quanto ai membri del Csm, dopo l’elezione ieri di Giovanni Legnini e Giuseppe Fanfan per il Pd, oggi l’ha spuntata solo Antonio Leone (Ncd) eletto con 527 voti (il quorum richiesto di 490 voti). Per i nuovi scrutini occorrerà attendere lunedì, con inizio seduta alle 15.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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