Trentanove migranti – 25 uomini, 7 donne e altrettanti minori – che hanno riferito di essere di nazionalità siriana, irachena, afghana e somala, sono stati rintracciati nella tarda serata di ieri dagli uomini della Guardia costiera di Siracusa, nella riserva naturale di Vendicari, lungo la costa meridionale siracusana, a pochi chilometri da Portopalo di Capo Passero. Nell’ambito della stessa operazione un’unità del reparto navale della Guardia di finanza di Siracusa ha rintracciato poco dopo, al largo di Vendicari, una barca a vela con due persone a bordo che si ritiene sia l’imbarcazione utilizzata per trasportare i migranti.
La barca e i due uomini a bordo sono stati condotti nel porto di Siracusa per accertamenti investigativi. A far scattare l’allarme è stata una segnalazione giunta ieri sera alla sala operativa della Capitaneria di porto di Siracusa: nella telefonata, confusamente, veniva detto che poco prima c’era stato uno sbarco di migranti in una località non meglio precisata. Al telefono c’era uno degli immigrati appena sbarcati, che in qualche modo chiedeva aiuto. Mantenendo il contatto telefonico con uno dei migranti, il personale della sala operativa riusciva a individuare, con non poche difficoltà, il punto di sbarco, l’Isola di Vendicari. Sono così stati inviati sul luogo i militari dell’ufficio locale marittimo di Portopalo di Capo Passero e la motovedetta CP 323 di Siracusa che hanno recuperato i 39 migranti.
Sono 877 invece i migranti che stanno sbarcando dalla nave Virginio Fasan al porto di Napoli. Tra loro ci sono 149 minori, di cui 117 non accompagnati. La maggior parte di loro proviene da Somalia, Gambia, Egitto, Eritrea, Nigeria, Sudan, Siria, Senegal ed Etiopia. La Campania ne accoglierà 214 che verranno distribuiti nelle cinque province. Il resto si dirigerà a bordo degli autobus verso le altre regioni secondo questa ripartizione: Abruzzo circa 55, Emilia circa 60, Lazio circa 50, Liguria circa 80, Lombardia circa 150, Marche circa 110, Toscana circa 80, Umbria circa 60.
Un tunisino di 38 anni, Ali Brabra, è stato fermato dalla squadra mobile di Ragusa perché ritenuto lo scafista di una imbarcazione in legno con a bordo 250 migranti – la maggior parte provenienti dall’Eritrea, molti dei quali minorenni – soccorsa mentre era scortata da due motovedette maltesi e da una motovedetta della Capitaneria di Porto di Pozzallo domenica scorsa. I migranti – 158 uomini, 55 donne e 37 minori – erano stati fatti sbarcare il giorno successivo nel porto di Pozzallo. Stando a quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato 1.650 dollari a passeggero adulto, per un totale di 400 mila dollari. Al tunisino sono stati trovati nella cucitura dei pantaloni 700 dollari, che sarebbe parte del compenso dato dai libici.
Gli investigatori hanno accertato che era già stato in Italia e che la prima volta era arrivato a Lampedusa nel 1999. Da quell’anno, secondo quanto accertato, inoltre, dopo aver commesso diversi reati come furto e ricettazione era stato espulso. Il fermato dal 2004 al 2014 aveva tentato di rientrare in Italia sette volte – due ad Agrigento, due a Lampedusa, due a Siracusa e l’ultima a Trapani nel luglio scorso, ed era stato sempre respinto e condotto in Tunisia L’uomo parlando con gli investigatori ha ricostruito parzialmente la vicenda dei suoi continui ingressi ed espulsioni ma ha poi deciso di non parlare più.