La famigerata spending review prende forma. In un vertice tra il premier Matteo Renzi, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il commissario Carlo Cottarelli si è iniziato a ragionare su come ridurre le spese della pubblica amministrazione. Presenti anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, il consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld. L’obiettivo è quello di arrivare a un risparmio del 3% per ciascun dicastero, come annunciato dallo stesso Renzi nelle scorse settimane.
Dai tagli alle municipalizzate, inoltre, si spera di ricavare entro il 2015 circa 500 milioni di euro. In un anno le ottomila partecipate possono essere ridotte a duemila.
Secondo Cottarelli sono possibili tagli da 20 miliardi in mille giorni. Intervenendo al forum di Cernobbio nei giorni scorsi, Cottarelli ha precisato che “il processo di revisione della spesa pubblica sta riguardando più paesi perché la globalizzazione impone che la tassazione non possa essere più alta. Ma se si vogliono raggiungere gli obiettivi è necessario che siano previsti controlli e sanzioni” per chi sfora i tempi di attuazione.
L’ultima parola spetta però al governo e la prossima settimana Renzi incontrerà i suoi ministri per discutere insieme le proposte avanzate dal commissario. Scelte collegiali per evitare polemiche e “barricate” da parte dei singoli. La riunione servirà anche a scongiurare tagli lineari, valutando settore per settore come intervenire. Per la presidenza del Consiglio, ad esempio, è prevista anche la razionalizzazione di dipartimenti e dirigenti.