È stata una vera e propria scintilla ad “accendere” la vita sulla Terra. Lo dimostra la nuova simulazione dell’esperimento di Stanley Miller e Harold Urey, che oltre 60 anni fa ha ricostruito in laboratorio l’origine delle molecole alla base della vita.
La nuova simulazione dell’esperimento, pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), dimostra per la prima volta che sono state delle scariche elettriche ad innescare la formazione degli amminoacidi, i “mattoni” della vita.
A ripetere il più celebre esperimento sull’origine della vita è stato un gruppo di ricerca italiano e francese coordinato da Antonino Marco Saitta, della Sorbona di Parigi, e Franz Saija, dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Messina.
L’analisi su scala atomica fatta adesso con l’aiuto di modelli computerizzati ha indicato infatti che le reazioni chimiche alla base della vita, finora mai chiarite nei dettagli, sono state innescate da scariche elettriche. I risultati ottenuti dimostrano per la prima volta che i campi elettrici hanno avuto un ruolo cruciale nel dare il “via” alla vita sulla Terra.