I risultanti deludenti e frustranti fatti registrare dalle due Ferrari di Alonso e Raikkonen nel Gran Premio di Monza potrebbero avere effetti imprevedibili sugli scenari futuri di Maranello. Le pesanti dichiarazioni di Sergio Marchionne sulla “non indispensabilità” dell’attuale presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, aprono a nuove soluzioni per il gruppo dirigente della prestigiosa scuderia italiana.
“Sono qui per lavorare, oggi, domani, i prossimi mesi”, aveva detto Montezemolo alla vigilia del GP italiano a Monza “Stiamo preparando un grande evento Ferrari a Los Angeles a ottobre, per il Salone di Parigi ci sarà una ferrari nuovissima, poi ho dato la mia disponibilità a marzo agli azionisti per restare altri tre anni e questo è tutto”.
Poi il disastro. La monoposto di Alonso rompe il motore al ventinovesimo giro e Raikkonen chiude al decimo posto. Risultati disastrosi che vengono ulteriormente amplificati dal tracciato sul quale si correva, una delle vecchie roccaforti ferrariste che adesso è diventata preda di Mercedes e Red Bull. Una “sciagura”, come l’ha definita Alonso, che si aggiunge ai sei anni trascorsi dall’ultimo mondiale vinto nel 2007 da Kimi Raikkonen.
Poco importa se la gestione economica è stata soddisfacente, perché ciò che conta di più in una casa automobilistica votata alla competizione sono principalmente i risultati sportivi: “I risultati economici di Montezemolo sono molti buoni, ma nel caso della Ferrari un manager deve essere valutato anche per i quelli sportivi: sono sei anni che non vinciamo, abbiamo i migliori piloti del mondo e non possiamo partire tra il settimo e il tredicesimo posto”.
Parole che pesano come macigni e che finiscono inevitabilmente col ripercuotersi sugli equilibri interni della scuderia. Caso emblematico è quello di Alonso, indiscusso “campione” della Formula Uno, che dopo quattro anni in rosso senza sorrisi potrebbe lasciare. Sopratutto in seguito al possibile addio di Montezemolo, suo principale interlocutore: “Dobbiamo valutare e lavorare per continuare questo ‘matrimonio’ – ha detto lo sconsolato pilota spagnolo – ma in una maniera vincente, speriamo”.
Adesso è davvero difficile pensare che due “numeri uno” come l’Ad di Fiat ed il presidente della Ferrari possano “ricucire” un rapporto ormai logoro da tempo. Quelli che verranno saranno mesi difficili per il Cavallino, per i suoi piloti e per tutti i tifosi che ormai da anni sono costretti ad inghiottire bocconi amari. Montezemolo promette: “Servono test, prove ed eventi per i giornalisti, gli sponsor, ma anche per i meccanici e per i giovani piloti e se qualcuno pensa che siano troppo cari non li faccia”. Marchionne risponde: “Da anni vedere la Ferrari in queste condizioni, in quelle posizioni lì, senza vincere niente dal 2008 mi intristisce”. Uno scontro di potere destinato a scuotere dalla fondamenta uno degli ultimi “fiori all’occhiello” del made in Italy.