È tornata a Genova Rita Noce, la moglie di Giorgio Bozzo, l’uomo rimasto ucciso in Turchia durante un’aggressione, in cui la donna è rimasta solo lievemente ferita.
Il figlio Diego era volato in Turchia per dare conforto alla donna e aiutarla nelle operazioni necessarie per il rimpatrio della salma che tornerà in Italia nei prossimi giorni. In aeroporto madre e figlio, scortati dalla polizia, non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
Il Secolo XIX ha sentito Franco Zocca, presidente dell’associazione “Arance di Natale”, il gruppo di camperisti che organizza il viaggio in cui è morto Giorgio Bozzo, il quale ha detto che “poteva succedere ovunque”. Zocca è in contatto con la moglie dalla sera dell’aggressione e l’ha descritta come “una donna molto forte” che sta ricostruendo con gli investigatori quella tragica notte.
Nonostante il trauma, Rita ricorda tutto. Con suo marito dopo tanti giorni lontani dall’Italia avevano voglia di mangiare una pizza. Dopo la cena consumata insieme agli altri membri della comitiva e quattro chiacchiere sono andati a dormire. Durante la notte hanno sentito un rumore e poi “è stato un attimo”.
Nel buio completo la donna ha raccontato di aver visto una colluttazione e il bagliore di una lama. L’assassino si divincola, riesce ad aprire il portellone del camper, si allontana zoppicante perché nell’entrare dal bocchettone sul tetto è caduto male, facendo quel rumore che ha svegliato i due coniugi genovesi. La lotta è durata pochissimo, forse Bozzo voleva solo capire cosa fosse entrato nel camper. Quando arrivano gli altri camperisti della carovana, svegliati nel cuore della notte, la trovano sotto choc. Giorgio è ferito, perde sangue.
Dal camper alla strada ci sono diverse tracce del fuggiasco, che è pure ferito all’anca. I poliziotti turchi l’hanno rintracciato e arrestato.