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Imu e Tasi, un incubo anche per i parroci | Entro il 30 settembre pagherà anche la Chiesa

Per il primo anno, anche le parrocchie della Chiesa cattolica in Italia dovranno pagare Imu e Tasi, sulla base di un decreto dello scorso giugno del Ministero dell’Economia e delle Finanze per gli “enti non commerciali”. Per questo, in tutte le canoniche i tecnici sono già al lavoro per mettere a punto la dichiarazione fiscale sugli immobili, ai fini del pagamento delle imposte adesso che le regole per la compilazione dei modelli sono chiare.

I parroci e i responsabili dei beni ecclesiastici dovranno indicare tutti gli immobili, fabbricati e terreni, anche quelli esenti dalle tasse. La scadenza per questa prima dichiarazione, che si profila come una sorta di ‘censimento’ dei beni a disposizione delle parrocchie, è fissata al 30 settembre e riguarderà gli anni di imposta 2012-2013. Dal prossimo anno invece il termine sarà fissato al 30 giugno ma occorrerà ‘rifare’ la dichiarazione solo nel caso in cui sia intervenuto nel frattempo qualche cambiamento.

Il Modello deve essere presentato per via telematica e dunque sarà necessario affidare l’onere ad un commercialista o altro intermediario fiscale. Le diocesi comunque si stanno mobilitando: l’Arcidiocesi di Milano, per fare un esempio, organizzerà a partire da domani una serie di incontri proprio per aiutare le parrocchie nella compilazione del nuovo e articolato Modello.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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