“L’articolo 18, come noto, fa parte dello statuto dei lavoratori. Nel momento in cui l’esecutivo sostiene che tutto il pacchetto delle norme sul lavoro va rivisto, significa che esiste una serie di norme che andranno rivalutate nell’ambito di un contesto omogeneo”. Ad affermarlo è, in un’intervista al Messaggero, il ministro dello Sviluppo Federica Guidi.
L’esponente del governo Renzi chiarisce che “Il mondo del lavoro oggi ha bisogno di regole nuove. Diverse, più moderne. In questa revisione tutto è possibile”. E il ministro si pone sulla stessa linea dell’ad Fiat Sergio Marchionne: “Ho risposto all’ingegner Marchionne spiegandogli che non è una questione di mia diretta competenza, ma sono d’accordo con lui. L’ho già ribadito in molte occasioni”. “Sono convinta – aggiunge Guidi – che a distanza di qualche mese vedremo gli effetti di molte azioni messe in campo. Tra queste ci sono gli 80 euro”.
Federica Guidi appare ottimista sul futuro dell’economia italiana: “La ripresa – dice – prenderà forza nella seconda parte dell’anno, serve un pacchetto per la crescita a livello europeo”.
Ma le prime critiche al ministro arrivano già dal Partito Democratico. “E’ un ministro del governo Renzi? Pazienza, i ministri non sono infallibili – dice Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera – . L’articolo 18 lo abbiamo riformato già due anni fa – ricorda Damiano – non è che possiamo tornare tutte le volte sullo stesso argomento, diventa anche noioso”.