Le suore missionarie italiane uccise in Burundi, nel loro convento in località Kamenge, sono tre: le due saveriane, suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti, sono state vittime di un tentativo di rapina finito in tragedia insieme a una terza consorella, Bernardetta Boggia, trovata decapitata. A confermare la tragedia è stata la Diocesi di Parma, a cui appartenevano le missionarie: le circostanze esatte dell’accaduto sono ancora oscure.
Godefroid Bizimana, vice direttore generale della polizia del Burundi, citato dall’agenzia Afp, ha dichiarato che “l’assassino ha sgozzato le suore e si è accanito su una di esse a colpi di pietra. Dopo le prime indagini, il furto non sembra essere all’origine del delitto. Stiamo cercando l’assassino, che comunque è stato identificato”.
Le due missionarie operavano presso un centro giovani fondato appunto dai Padri saveriani per promuovere la convivenza tra etnie diverse: suor Lucia e suor Olga ormai da anni avevano scelto la vita da missionarie dedicata all’Africa. Un uomo, forse uno squilibrato, si sarebbe introdotto nel convento per rubare qualcosa e alla fine avrebbe ucciso le due suore italiane.
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“L’uccisione di suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti nel loro convento di Kamenge è un grande dolore”, annuncia il ministro degli Esteri Federica Mogherini “A nome mio e del governo vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie e all’ordine delle Missionarie di Maria Saveriane. Il governo ha assicurato che farà chiarezza su quanto accaduto. Il Burundi è un paese al centro di grossi conflitti e negli ultimi anni è stato interessato da conflitti molto violenti. “Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto”, ha assicurato a Mogherini”Ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle due religiose”.
Papa Francesco si è detto “profondamente colpito dalla morte delle tre suore saveriane” e auspica che “il loro sangue diventi seme di speranza per costruire autentica fraternità tra i popoli”.
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