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Matteo Renzi ai “tecnici della I Repubblica” | “Non accettiamo lezioni, facciamo le riforme”

Il premier e segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, chiude la Festa dell’Unità di Bologna e, a ruota libera, annuncia programmi, rimbecca l’Europa, zittisce “i gufi”. “Le riforme non sono, come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere”, ha esordito Renzi.

Il presidente del Consiglio torna ancora a parlare del bonus di 80 euro – che il ministro dell’Economia Padoan ha annunciato sarà confermato nella prossima legge di stabilità –  e attacca “i gufi”: “Finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi ci porta bene ma c’è una parte di esperti del paese, cresciuta all’ombra della Prima Repubblica incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma non accettiamo lezioni”.

Il premier ha poi mandato un messaggio chiaro all’Unione europea: “Dobbiamo chiedere conto della promessa di Juncker sul piano di 300 miliardi e noi chiederemo di essere molto puntuale. Noi i soldi sappiamo dove metterli: nell’ edilizia scolastica, nella banda larga e nelle opere contro il dissesto. Sappiamo dove metterli ma devono essere investimenti slegati dalla cultura del rigore del patto di stabilità”. Renzi, inoltre, ha precisato che il governo “verificherà anche che i soldi dati dalla Bce alle banche agevolino veramente le imprese”.

E non sono mancate le stoccate per le “fronde” interne al Partito democratico. “Venerdì faremo la nuova segreteria del partito. Non possiamo passare tempo a litigare. Propongo una segreteria unitaria, dove la responsabilità sia in capo a tutti”, ha annunciato Renzi, parlando con i militanti che lo hanno accolto al suo arrivo alla Festa dell’Unità di Bologna. “Se in questo partito qualcuno vuole la rivincita l’avrà nel novembre 2017, se vuole lavorare può farlo da domani mattina. In un partito col 41% nessuno può pensare di fare da solo, soprattutto il segretario, ma nessuno può pensare che le cose che il segretario ha promesso non si realizzano, il diritto di veto non c’è per nessuno”.

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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