Un giovedì particolare per gli Stati Uniti. Un giorno in cui, nel Paese dove sono stati inventati, i fast food non serviranno pasti. Il motivo: lo sciopero dei lavoratori che chiedono un innalzamento della paga oraria minima ad almeno 15 dollari. Sono più di 150 le città degli Stati Uniti dove si sono registrate manifestazioni di piazza e scioperi oltre ad episodi, già annunciati nelle settimane scorse, di disobbedienza civile.
“Siamo pronti a farci arrestare pur di accendere i riflettori sulle nostre ragioni”, avevano spiegato gli organizzatori dello sciopero. E infatti si è verificato in più di una città che la polizia abbia arrestato alcuni manifestanti. Dalla loro parte si è schierato anche il presidente Barack Obama chedurante il Labor Day ha attaccato pesantemente i repubblicani e le aziende che non vogliono aumentare i salari minimi per “non solo regalare una boccata di ossigeno a milioni di persone e famiglie in difficoltà, ma contribuirebbe a rafforzare un’economia – spiega in una nota la Casa Bianca – già in netta ripresa”.
RT @NPAction: Picture worth 1,000 words MT @FastFoodForward @McDonalds Denmark vs US #StrikeFastFood pic.twitter.com/jzCfvzYhbY
— PLAN (@PLANevada) 4 Settembre 2014
Secondo quanto riportano i media americani sono oltre 40 le persone che sono state arrestato a New York e Los Angeles. Ma i lavoratori dei fast food non chiedono solamente l’aumento del salario. Sono infatti molti i problemi legati ai diritti che hanno spinto i lavoratori a scendere in piazza. Tra questi anche la possibilità di costituire un sindacato che possa rappresentarli e farsi portavoce di oltre 4 milioni di lavoratori in tutto il grande Paese americano.
La quasi totalità degli arrestati non si è macchiata di violenti attacchi contro le forze dell’ordine o di vandalismo. Negli Usa infatti è considerato un reato punibile con l’arresto il blocco del traffico veicolare senza autorizzazione durante una protesta. Come è successo alle 19 persone arrestate davanti al McDonald’s di Times Square bloccando il traffico sulla 42esima strada. Mentre altre persone, una decina secondo quanto riporta l’agenzia Asca, sono state arrestate a Los Angeles, California, per non essersi disperse dopo l’invito della polizia a farlo.
La coalizione che guida il movimento, Fast Food Forward, chiede che il salario minimo sia passato dai circa sette dollari di oggi ad un minimo di 15. Il minimo di 7,25 dollari è applicato da quasi tutte le catene di fast food in tutto il territorio statunitense, ma questo sembra essere diventato un grande problema anche per il presidente Obama. Nei mesi scorsi infatti la Casa Bianca ha aumentato la tariffa minima per il lavoro a tutte le aziende che hanno contratti con le istituzioni federali a 10,10 dollari per ora.
Way too many cops for just three workers… #Fastfoodstrike pic.twitter.com/QPCXDfbDH4
— Jorge Mujica (@jmujicam) 4 Settembre 2014
9 workers arrested at today’s #FastFoodStrike & #HomeCare15 action— near site of the #Boston Massacre. #FightFor15 https://t.co/e5I8SR1a7l
— Aarón Martel (@aaronmartel) 5 Settembre 2014