Al termine del vertice Nato arriva l’annuncio del premier: “L’Italia – dice Renzi – è parte della coalizione internazionale contro l’autoproclamato stato islamico”. L’Italia sarà parte quindi della coalizione voluta dagli Stati uniti. “Agendo insieme indeboliremo e distruggeremo le capacità dell’Isis – spiega John Kerry – assicurando che non possa essere più una minaccia in Iraq, nella regione e nel mondo”. Nel caso in cui l’insieme di forze radunate contro l’Isis dovesse agire militarmente, ha spiegato Matteo Renzi, non si tratterà di un intervento terrestre.
Tra i problemi che mettono tensione a livello internazionale come l’Ucraina e la difficile situazione in Iraq Renzi trova anche il tempo di rispondere alle domande dei giornalisti in merito all’annunciato sciopero delle forze dell’ordine. “Riceverò personalmente gli uomini in divisa – spiega Renzi – ma non accetto ricatti”. Secondo il primo ministro è ingiusto in un momento di crisi fare uno sciopero per il mancato aumento “quando ci sono milioni di disoccupati”.
“Possiamo discutere – spiega il premier dal vertice Nato – ma di tutto: del numero delle forze di polizia, del divario tra dirigenti e agenti, ma se si pensa di mettere in atto un comportamento che assomiglia a un vago ricatto si sappia con forza che noi i ricatti non li accettiamo. Se qualcuno dice “O fai come noi o e’ sciopero’, allora prego, accomodatevi. Noi difendiamo la dignita” delle persone per bene che vogliono risolvere i problemi e non alimentare polemiche – e aggiunge in merito ad alcuni sindacalisti che – fanno male a chi veste la divisa”.