“Aiutateci, nostro figlio sta morendo”. L’appello disperato della famiglia Brusadelli risale a qualche giorno fa. Adesso Giulio, il 34enne romano arrestato a Cuba perché trovato in possesso di 3,5 grammi di marijuana è stato liberato. I genitori del giovane avevano chiesto l’intervento al senatore Pd Luigi Manconi, presidente della onlus “A buon diritto”, oltre alla Farnesina e all’ambasciata italiana a L’Avana.
La notizia della sua liberazione arriva proprio dal senatore Pd che ha ricevuto un messaggio dalla famiglia.
Il calvario di Giulio comincia il 4 marzo di quest’anno. A Santiago de Cuba viene trovato in possesso di marijuana. Una quantità quasi irrisoria ma tanto basta per essere accusato di traffico di droga. Il ragazzo viene arrestato. Dopo due mesi viene trasferito presso il carcere di Aguadores, sempre a Santiago, e lì resta aspettando che venga celebrato il processo. Il 14 luglio. Giulio, che soffre da circa 20 anni di una sindrome bipolare maniaco depressiva viene riconosciuto dalla commissione medico-legale come “tossicodipendente” e secondo i testimoni presentati dalla difesa non è compatibile con il regime carcerario.
L’accusa non riesce a dimostrare che Giulio è un trafficante di droga e dagli iniziali 8 anni di reclusione previsti nel Paese per questo reato, si passa ad una richiesta di 3-5 anni. Il 22 luglio la sentenza: condanna a 4 anni di detenzione, da scontare dopo essere stato ricoverato presso un centro di disintossicazione.
Negli ultimi mesi però il disturbo di Giulio era peggiorato. I genitori che erano andati a trovarlo lo avevano visto dimagrito “in maniera spaventosa” perché da giorni rifiutava cibo e cure.