La Nato non affrontava un vertice di questa portata da anni. A Newport, nel Galles, sessanta capi di Stato e di governo sono costretti ad affrontare una situazione talmente delicata da far sussurrare al rischio di una terza Guerra mondiale. In Europa orientale e in Medio Oriente la tensione è più che alta: in Ucraina la Russia è accusata di essere intervenuta a diretto sostegno dei separatisti filorussi. In Iraq e in Siria la guerra civile si macchia di terrorismo islamico, con l’aanzato dello Stato Islamico.
E in questo clima di paura, il presidente Us Barack Obama e il primo ministro Uk David Cameron si schierano insieme, facendo fronte compatto: “La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale e autoproclamata della Crimea e con l’invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno Stato sovrano”, scrivono i due sul quotidiano inglese The Times, prima dell’inizio dell’incontro “Con la Russia che tenta di forzare uno Stato sovrano ad abbandonare il suo diritto alla democrazia e che decide il suo avvenire con le armi, dovremo sostenere il diritto dell’ Ucraina a decidere del suo proprio avvenire democratico e proseguire nei nostri sforzi per rafforzare i mezzi dell’ Ucraina”.
Ma quello che aspettano tutti è la discussione sulla crisi in Medio Oriente, soprattutto dopo le minacce e le terribili decapitazioni dei reporter statunitensi James Foley e Steven Sotloff. Obama e Cameron richiamo gli alleati a rispettare l’obiettivo di destinare almeno il 2% del loro Pil alle spese militare, per dimostrare che “la nostra risolutezza collettiva è più forte che mai”.
Intanto Obama ha fatto visita a Tallin, per rassicurare i paesi Baltici, economia in espansione che si sentono minacciate dalla Russia. Il presidente a stelle e strisce è stato chiaro con Mosca: “Non si ridisegnano i confini con la pistola”. E intanto tra Putin e il presidente ucraino Poroshenko sembra essere stato raggiunto un accordo per la tregua.