È gia la Nazionale di Antonio Conte. Nell’amichevole contro l’Olanda di Guus Hiddink, gli azzurri si impongono con un convincente e meritato 2-0. Davvero un ottimo biglietto da visita per la nuova gestione tecnica (primo esordio vincente per un ct della nazionale dai tempi di Dino Zoff): adesso subito testa al match di qualificazione agli Europei contro la Norvegia.
Il ct azzurro riparte dal “suo” 3-5-2: Bonucci, Astori e Ranocchia schierati a protezione della porta difesa da Sirigu, a centrocampo trovano spazio Darmian, Marchisio, De Rossi, Giaccherini e De Sciglio, mentre in attacco confermate le attese della vigilia con Immobile e Zaza sin dal primo minuto. Hiddink punta invece sul 4-4-1-1 con Cillessen in porta, poi Janmaat, De Vrij, Martins Indi e Blind in difesa; a centrocampo Kuyt, De Jong, Wijnaldum e Lens, con Sneijder a supporto dell’unico terminale Robin van Persie.
Gli spalti gremiti e rumorosi del San Nicola di Bari sono il contesto ideale per un incontro sin da subito giocato sui nervi. Conte è visibilmente emozionato, così come i suoi ragazzi attesi da un incontro ad alto tasso di complessità contro una formazione ben più rodata di quella azzurra.
Al 3′ il primo lampo azzurro: Bonucci esce palla al piede dalla linea difensiva (in perfetto stile Juve) lanciando un rapidissimo Ciro Immobile che sguscia a Martins Indi e batte Cillessen senza difficoltà. Un avvio sorprendente, intenso, aggressivo, un avvio alla Conte insomma.
Gli azzurri non si sgonfiano dopo le esultanze, ma ripartono ancora più forte di prima. Trascorrono sette minuti e l’Italia batte il secondo colpo. Altro lancio perfetto per Simone Zaza, l’attaccante del Sassuolo scappa ad un disastroso Martins Indi che lo atterra causando un calcio di rigore nettissimo. L’arbitro non ammette proteste ed espelle il difensore olandese. De Rossi si incarica di battere il rigore, breve rincorsa e portiere spiazzato per il momentaneo 2-0. Hiddink sostituisce Lens con Veltman.
L’Italia vola sulle ali dell’entusiasmo e del bel gioco, mentre gli olandesi s0no completamente in bambola. Il centrocampo azzurro funziona alla perfezione con Marchisio e De Rossi pienamente integrati nei meccanismi di gioco voluti da Antonio Conte. Zaza sfiora anche il terzo gol dopo un contropiede fulminante condotto con la complicità di Immobile, ma Cilessen è attento e respinge la conclusione dell’attaccante lucano.
Il primo tempo si chiude con l’Italia in pieno controllo del match e si riapre con lo stesso copione. Eccezion fatta per una pericolosissima conclusione di Van Persie su assist involontario della difesa azzurra, sono sempre i padroni di casa a gestire i ritmi e a rendersi maggiormente pericolosi. Conte decide di mischiare le carte operando sei cambi in dieci minuti: fuori Marchisio, De Rossi, De Sciglio, Zaza, Darmian e Immobile, al loro posto Verratti, Parolo, Pasqual, Candreva, Destro e Giovinco.
I ritmi calano leggermente e le urla di Conte si fanno sempre più insistenti. Il tecnico della Nazionale vuole una squadra più alta, l’idea è quella di imporre agli avversari il gioco su linee orizzontali. La gara si spegne lentamente, ma nel complesso la prestazione può ritenersi eccellente. A nove anni di distanza l’Italia batte l’Olanda, un grande inizio per un futuro ancora tutto da scrivere.