Dopo il blocco dei contratti pubblici i sindacati sono sul piede di guerra. E le forze dell’ordine rendono noto che ci sarà uno sciopero generale entro la fine di settembre. Annunciate “azioni di protesta” in tutta Italia” e una “capillare attività di sensibilizzazione” degli italiani sui temi cari agli “uomini e le donne in uniforme”.
In un comunicato i sindacati delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco e dal Cocer interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza) hanno reso noto che “qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni” per la prima volta nella storia “della nostra Repubblica saremo costretti a dichiarare lo sciopero generale” del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, “verificata la totale chiusura del governo ad ascoltare le nostre esigenze”.
“Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico – sottolineano i sindacati nel comunicato – eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese”.
Non tarda ad arrivare la replica del premier: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti”. Così Renzi ai suoi, sostenendo che in un momento di crisi fare sciopero per un mancato aumento quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto. Al riguardo in ambienti di Palazzo Chigi si ricorda che il blocco degli stipendi nella pubblica amministrazione è già previsto dal Def.
Intanto il ministro della Pa, Marianna Madia, via Twitter ha detto bonus 80 euro a 1 dipendente su 4 “#bloccocontratti 80 euro (960 in 2015) a 1 lavoratore pubblico su 4. Prima chi guadagna meno. Usciamo tutti insieme da crisi #passodopopasso”.
#bloccocontratti 80 euro (960 in 2015) a 1 lavoratore pubblico su 4. Prima chi guadagna meno.Usciamo tutti insieme da crisi #passodopopasso
— Marianna Madia (@mariannamadia) 4 Settembre 2014