Italo, il treno ad alta velocità della società Ntv (Nuovo trasporti viaggiatori) “naviga” in cattive acque, finanziarie. Il numero dei passeggeri e il fatturato aumentano ma questo non basta per sanare il bilancio del gruppo fondato, tra gli altri, da Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della Valle nel 2006. Tanto che nelle prossime settimane potrebbe mettere in mobilità 300 dei 1000 dipendenti, già in contratto di solidarietà.
Dopo la guerra dei prezzi scatenata da Trenitalia quando la Ntv ha anche presentato un ricorso all’Antitrust, e la sostanziale mancanza di un’Authority del settore, Il colpo di grazia secondo i vertici dell’azienda è arrivato con il decreto competività del ministro allo Sviluppo, Federica Guidi: fine del regime tariffario agevolato, introdotto nel 1963, con un incremento dei costi di 15-20 milioni l’anno a partire dal 2015. Un livello insostenibile per l’azienda che già paga 120 milioni l’anno per l’accesso alla rete.
Ntv ha provato a far cambiare il provvedimento ma senza risultati. La Guidi è rimasta sulle sue posizioni. E questo, probabilmente, aiuta a spiegare le ragioni della durissima polemica a distanza tra Della Valle e il ministro. Con il primo che parlato di “persone incompetenti e inesperte” a guidare lo Sviluppo e la seconda che ha definito Mr Tod’s “un grande imprenditore che qualche volta fa l’opinionista”. Secondo il quotidiano, Maurizio Gasparri (Fi) avrebbe twittato un commento acido: “Siete quasi falliti, rischioso comperare i biglietti venduti da Ntv”.