È un’immagine forte quella scelta per la locandina della “Mostra Internazionale d’Arte LGBTE” di Torino che ha scatenato un’accesa polemica. Gli organizzatori del movimento per la libertà omosessuale hanno scelto la foto di una donna sovrappeso e nuda che calpesta un’immagine religiosa. Sulla foto, la scritta S.A.L.I.G.I.A, a riassumere le iniziali dei sette vizi capitali. L’opposizione di centrodestra è indignata, mentre l’imbarazzo si fa strada nella maggioranza.
Non è piaciuto nemmeno il patrocinio di Palazzo civico sull’evento in programma alla Manifattura Tabacchi dall’8 settembre al 17 ottobre. “Ecco la nuova frontiera dell’arte omosessuale che il Comune di Torino ha ritenuto di voler promuovere con il patrocinio della Città” accusa Maurizio Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Comune di Torino, che attacca “le lobby gay non pensino di godere di una licenza di offendere la sensibilità altrui, soprattutto quella cristiana in un momento storico di feroci e cruente persecuzioni subite per la fede in quelle immagini sacre così oltraggiate dalla cosiddetta arte lgbt”.
Dopo la polemica il Comune ha deciso di ritirare il patrocinio. “Quando riceviamo delle richieste, prima di dare il patrocinio alle iniziative, valutiamo la serietà dei progetti presentati – spiega Maurizio Braccialarghe, assessore alla Cultura del Comune di Torino – In questo caso nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti. Oggi, dopo aver visto la locandina la Giunta, all’unanimità, ha deciso di revocare il patrocinio all’evento”.
A difendere la scelta degli organizzatori è stato il consigliere comunale esponente dei radicali Silvio Viale: “Contro ogni censura, in particolare dell’arte”, ha preso posizione nella polemica con una nota. “Aldilà di ogni legittima critica dell’autore e dell’opera le proteste ipocrite di alcuni miei colleghi sono sintomo di ‘bacchettonite’ acuta, che li classifica al pari dell’intolleranza degli integralisti che si schierarono contro le vignette su Maometto e l’Islam”. “Mi auguro – prosegue Viale – che Torino possa confermarsi la Capitale delle libertà civili e manifestare anche in questo caso rispetto e tolleranza”.