Anche queste vacanze si apprestano a terminare e, di conseguenza, tra gli abitanti inizia ad insorgere la “sindrome del rientro”, che consiste nel sentirsi “fisicamente appesantiti, in apprensione per le responsabilità e i carichi di lavoro incombenti e psicologicamente non ancora pronti”.
Per l’occasione, il sito “inabottle.com” ha stilato un decalogo per prepararsi alla ripresa della vita lavorativa e affrontare al meglio il trauma da fine vacanza:
A soffrire della sindrome del rientro sono circa la metà degli italiani: il sito ha intervistato 1100 italiani, rilevando che circa sei persone su dieci evitano di pensare sia alla routine che li aspetta, sia alle ansie del posto di lavoro (47%); al ritorno alla vita da pendolare (32%); alla sveglia al mattino (21%).
“La sindrome da rientro – ha spiegato Michele Cucchi, psichiatra e direttore del Centro medico Santagostino di Milano – può essere caratterizzata da senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sensazione di stordimento, confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia, iper-sudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilità, rimuginio e chiusura relazionale”.