Anche queste vacanze si apprestano a terminare e, di conseguenza, tra gli abitanti inizia ad insorgere la “sindrome del rientro”, che consiste nel sentirsi “fisicamente appesantiti, in apprensione per le responsabilità e i carichi di lavoro incombenti e psicologicamente non ancora pronti”.
Per l’occasione, il sito “inabottle.com” ha stilato un decalogo per prepararsi alla ripresa della vita lavorativa e affrontare al meglio il trauma da fine vacanza:
- Dedicarsi ad attività piacevoli per favorire il relax durante gli ultimi giorni di vacanza prima del ritorno a casa
- Regolare la sveglia all’ora abituale del “risveglio città” già nell’ultima settimana di vacanza per iniziare ad allenare l’organismo
- Svolgere attività all‘aria aperta, in quanto viene stimolata la produzione di endorfine che migliorano il tono dell‘umore
- Programmare il rientro e riprendere con gradualità gli impegni
- Seguire orari regolari dei pasti
- Fare cinque piccoli pasti al giorno
- Bere regolarmente acque ricche di sali minerali
- Continuare a consumare grandi quantità di frutta e verdure fresche e di stagione
- Ridurre l’apporto calorico per chi è in sovrappeso
- Eliminare l’alcol per un mese
A soffrire della sindrome del rientro sono circa la metà degli italiani: il sito ha intervistato 1100 italiani, rilevando che circa sei persone su dieci evitano di pensare sia alla routine che li aspetta, sia alle ansie del posto di lavoro (47%); al ritorno alla vita da pendolare (32%); alla sveglia al mattino (21%).
“La sindrome da rientro – ha spiegato Michele Cucchi, psichiatra e direttore del Centro medico Santagostino di Milano – può essere caratterizzata da senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sensazione di stordimento, confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia, iper-sudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilità, rimuginio e chiusura relazionale”.