Il comportamento della Russia in Ucraina “non resterà senza conseguenze”. È questo l’avvertimento lanciato a Mosca dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente Usa Barack Obama.
Secondo quanto riferisce il portavoce Steffen Seibert, “i due leader si sono sentiti e sono molto turbati dalle notizie sull’arrivo di nuovi soldati russi” in Ucraina, ha detto. Poco prima Obama aveva già dato notizia della telefonata, notando come Washington e Berlino siano d’accordo sulle “responsabilità” russe.
“Il consiglio europeo si dovrà di nuovo occupare di Ucraina” e “avevamo detto che ulteriori escalation avrebbero provocato ulteriori sanzioni”. Lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, commentando “l’avanzata dei separatisti in zone prima tranquille” e “la presenza rafforzata di soldati russi”.
Anche il premier italiano, Matteo Renzi, in una conversazione telefonica con il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso, in qualità di presidente di turno della Ue, grande preoccupazione per “l’intollerabile escalation” in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative.
“La comunità internazionale non può consentire questa escalation”, ha invece ribadito l’Onu mentre Mosca ha respinto le accuse: “Fuori dalla realtà”.
Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto nella notte ai separatisti filorussi di aprire un “corridoio umanitario” per le truppe ucraine rimaste circondate dopo la presa da parte dei ribelli di Novoazovsk, città strategica nell’est dell’Ucraina.
Lapidaria la risposta del leader dei ribelli filorussi: “Accetteremo solo con la resa delle armi da parte dei soldati di Kiev”.