Ci sono imprese sportive destinate a rimanere impresse per sempre nella memoria di tifosi e appassionati. Questo è certamente il caso di Cosmin Moti, il difensore del Ludogorets resosi assoluto protagonista di un vero e proprio miracolo calcistico.
Al Vasil Levski National Stadium di Sofia si gioca il match di ritorno dei preliminari di Champions League tra Ludogorets e Steaua. L’incontro sta per concludersi sullo 0-0, risultato favorevole ai rumeni alla luce dell’1-0 maturato all’andata, ma al 90′ una rete di Wanderson riapre clamorosamente i giochi.
Le due formazioni accedono ai supplementari senza energie, esausti fisicamente e mentalmente. Al 119′ la svolta: Stojanov, il portiere dei padroni di casa, commette un fallo da espulsione. Il tecnico Georgi Dermendzhiev è disperato, ha terminato i cambi a disposizione. Ed è qui che entra in gioco Cosmin Moti.
Il difensore, con un passato nel Siena nella stagione 2008/2009, indossa la maglia di Cvorovic (il portiere di riserva), si infila i guanti e si dirige verso la porta. I tempi supplementari si esauriscono sull’ 1-0, quindi si accede alla lotteria dei rigori. Il primo a calciare è Moti: rincorsa lunga e rete del 2-0.
Senza battere ciglio o dare segnali di tensione, il difensore rumeno prende confidenza con la porta. La tocca, prende le misure da palo a palo, segna sul campo i riferimenti per il posizionamento perfetto. È un portiere, non ci sono dubbi.
Il primo rigore di Keseru è imprendibile. Il secondo di Parvulescu no, Moti lo para. Dopo quattordici palpitanti tiri dal dischetto è il turno di Rapa. Cosmin comincia a ondulare, vuole ipnotizzare l’avversario come fanno i veri para-rigori professionisti. Il rumeno della Staua tira, il rumeno del Ludogorets para. I trentamila di Sofia esplodono di gioia, più per l’impresa di Moti che per il passaggio del turno.
Il finale è da brividi. Stojanov abbraccia Moti che viene letteralmente sommerso dai compagni di squadra, nessuno ancora crede a quello che è appena successo. Il presidente dei bulgari, Aleksandar Aleksandrov, è in piena estasi: “Intitolerò a Moti una tribuna dello stadio che stiamo costruendo a Razgrad”.
Nota a margine: Cosmin Moti è stato per sei anni un giocatore della Dinamo Bucarest, odiatissima rivale della Steaua Bocarest. Chissà che proprio questo non abbia contribuito a trasformare un normalissimo difensore in vero eroe del calcio moderno. Un calcio che è ancora vivo, che è ancora in grado di far sognare.