“Una riforma fatta su misura per i ladri”. Il M5S spiega così il motivo per cui non parteciperà ad alcuna discussione sulla “cosiddetta” riforma della Giustizia, a cui sta lavorando da settimane il guardasigilli Andrea Orlando.
Secondo i pentastellati, si tratta di una riforma “voluta da un pregiudicato (Silvio Berlusconi, n.d.r.) – è scritto in un post sul blog di Beppe Grillo – i cui obiettivi sono la separazione delle carriere, l’abolizione della obbligatorietà dell’azione penale, la responsabilità diretta dei magistrati, la proibizione della pubblicazione delle intercettazioni e la riduzione dei tempi di prescrizione. Una riforma fatta su misura per i ladri e preceduta da leggi ignobili di Berlusconi durante i suoi governi”.
“Se Renzie vuole parlarci insieme sono fatti suoi, non nostri”, attaccano, dopo aver disertato il tavolo con il ministro Orlando per discutere della riforma. “Sedersi al tavolo con il manichino Orlando vorrebbe dire riconoscerne la dignità, ma lui l’ha persa nel momento in cui ha scelto di negoziare la giustizia con un condannato in via definitiva per truffa fiscale. Che credibilità può avere un ministro del genere? Da chi prende ordini e, soprattutto, cosa c’entra con la giustizia?”.