Il punto G esiste o no? Il luogo del piacere femminile sarebbe più “esteso”

di Azzurra Sichera

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Il punto G esiste o no? Il luogo del piacere femminile sarebbe più “esteso”

| lunedì 25 Agosto 2014 - 13:42

Ma il punto G esiste o non esiste? Il “mitico” luogo del piacere multiplo femminile è solo una finzione o esiste davvero? I dibattiti sono stati lunghi e dei più disparati ma a mettere la parola “fine” a tutto questo potrebbero essere gli italiani.

E non perché hanno scoperto dove sia, sebbene la loro fama da amatori, ma perché è stato decretato che non esiste. A dirlo sono alcuni studiosi dell’università dell’Aquila e di Tor Vergata che, in una corposa rassegna realizzata in collaborazione con colleghi francesi e messicani e pubblicata su Nature Urology.

Lo studio non solo smentisce del tutto l’esistenza di un particolare punto del corpo femminile dove si concentrerebbe il piacere della donna, ma hanno decretato l’esistenza di una zona molto più estesa e complessa che permette il raggiungimento dell’orgasmo.

I ricercatori disegnano quindi una sorta di mappa intima battezzata CUV (complesso clitoro-uretro-vaginale), che include tessuti, muscoli, ghiandole e utero. E sostengono quindi che le aree intime femminili non sono affatto tessuti passivi ma strutture altamente dinamiche e sensibili tanto che gli autori dello studio stigmatizzano ginecologi e chirurghi che tagliano e cuciono senza rispetto, maltrattando questa area anatomica così sensibile.

“La vagina è un tessuto attivo e sessualmente importante che va rispettato” precisa Emmanuele A. Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia all’università de L’Aquila a capo dello studio.

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