Il PSN di Sony offline per un attacco DDoS | C’è realmente di mezzo l’Isis? Probabilmente no

di Francesco Reina

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Il PSN di Sony offline per un attacco DDoS | C’è realmente di mezzo l’Isis? Probabilmente no

| lunedì 25 Agosto 2014 - 18:09

Nella giornata di ieri, 24 agosto, i server del PSN (PlayStation Network) sono stati colpiti da un grande attacco DDOS, mandandoli offline per parecchie ore. Il gesto è stato rivendicato dal gruppo di hacker Lizard Squad, che tramite il proprio account Twitter, ha annunciato di aver “piantato la bandiera dell’ISIS sui server Sony”.

Quello che sembrava un “normale” attacco informatico, fortunatamente senza furto di dati sensibili, si è rivelato essere quasi una rivendicazione politica. La vicenda ha avuto conseguenze piuttosto serie: dopo i tweet che rivendicavano l’attacco, sono apparsi una serie di messaggi e foto inquietanti, contenenti minacce al vaticano e video dell’11 settembre .

 

Non solo, qualche ora dopo hanno twittato all’American Airlines di un possibile pacco bomba all’interno del volo 362, in cui viaggiava John Smedley, presidente di Sony Online Entertainment: l’aereo è stato deviato verso Phoenix e, secondo quanto riportato da Reuters, l’FBI starebbe ispezionando l’intero velivolo alla ricerca di eventuali minacce.

 

La situazione sembra essere più seria del previsto, ma bisogna fare un passo indietro. Un altro hacker, Fame God, sostiene di essere stato lui l’autore dell’intero attacco:

Analizzando i tweet, si nota un distacco di una decina di minuti tra l’annuncio del successo dell’attacco di Fame God e quello dei Lizard Squad: esaminando inoltre i tweet passati del profilo Lizard Squad, non vengono mai menzionati né l’ISIS, né l’ISIL né tantomeno qualcosa relativo alla religione e sembra dunque che abbiano approfittato della temporanea fama di cui hanno goduto durante il down dei server PSN per creare un po’ di scompiglio.

Come facevano a sapere che John Smedley era su quell’aereo allora? Anche in questo caso basta leggere i suoi tweet pubblicati qualche ora prima dell’attacco, in cui si leggeva che si trovava nelle vicinanze di Dallas, in Texas:

E, qualche ora dopo, parallelamente alla rivendicazione dei Lizard Squad:

Cercare dunque il numero del volo con partenza Dallas e arrivo a San Diego non è affatto difficile, ed è bastato un tweet per creare il caos più totale.

Il tutto rimane comunque coperto da una nube di mistero. C’è veramente lo zampino dell’ISIS, o è semplicemente uno (stupido) scherzo?

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